Un concerto a sorpresa per festeggiare i 50 anni di sacerdozio di Padre Gaetano Milazzo, parroco della Chiesa dei Santi Apostoli Filippo e Giacomo di Adrano, meglio conosciuta come Chiesa di San Filippo.
L’Orchestra Falcone e Borsellino, dopo le polemiche dei giorni scorsi con l’amministrazione comunale, ha accolto con piacere l’invito della comunità parrocchiale a esibirsi questa sera in un’occasione tutta speciale.
A distanza di poche settimane dallo ‘sfratto’ e dal ‘quasi addio’ dai locali di via Roma, non è certo casuale che a spalancare le porte ai giovani musicisti dell’orchestra siano due comunità parrocchiali, distanti dalle fredde e incomprensibili logiche burocratiche: la Chiesa di Sant’Agostino con Padre Salvatore Abate che ha concesso i locali della parrocchia per le prove e la comunità che anima le attività della storica chiesa di San Filippo.
Sul destino adranita della Fondazione La Città Invisibile influisce il nuovo atteggiamento dell’amministrazione disponibile – dopo i ripetuti ‘equivoci’ – a trovare una soluzione che metta tutti d’accordo.
Grande tessitore della tela del dialogo ritrovato è l’assessore Vincenzo Lucifora che anche nei giorni della bufera non ha mai interrotto i contatti con i responsabili della fondazione.
Sabato scorso amministrazione e fondazione hanno avuto un incontro: presenti il sindaco Angelo D’Agate e Alfia Milazzo, presidente della fondazione.
Quest’ultima, accogliendo con piacere la ritrovata disponibilità dell’amministrazione, ha chiesto una concreta presa di distanza dei vertici del Comune dalla marea di fango che si è scatenata contro la fondazione e contro i ragazzi nei giorni della polemica.
Esponenti vicini alla giunta comunale, a quanto pare, si sono responsabili di dichiarazioni irriguardose nei confronti della fondazione e dei ragazzi dell’orchestra.
Se il chiarimento avverrà non è dato sapere.
E’ certo, però, che solo da un intervento chiarificatore inequivocabile può ripartire l’intesa interrotta.
“Prima di tutto – sintetizza Alfia Milazzo – si devono sanare le parole”.