In vista della mozione di sfiducia al sindaco Nino Naso che sarà trattata dall’assise civica paternese nella seduta di domani alle ore 19, si serrano le file all’interno di Fratelli D’ Italia di Paternò, dove il partito da tempo è spaccato su due fronti.
Il coordinatore regionale Salvo Pogliese, probabilmente, ha richiamato all’ordine le due anime di Fratelli D’Italia esistenti a Paternò, invitandoli al dialogo.
Da una parte i consiglieri comunali Agata Marzola, Alfredo Sciacca e Tuccio Paternò i quali hanno costituito il gruppo “Alleanza Per Paterno”, si sono messi all’ opposizione nel momento in cui Vito Rau, dirigente regionale di Fratelli D’Italia e delfino dell’assessore regionale Manlio Messina, ha dato le dimissioni da assessore dopo aver avuto contrasti con il sindaco Naso.
Dall’altra invece abbiamo il vice sindaco Ezio Mannino (componente del direttivo provinciale del partito) e l’assessore Rosanna Natoli (componente dell’assemblea nazionale di Fratelli d’Italia), nonché fedelissimi di Ignazio La Russa, il quale in occasione della riapertura della piscina comunale paternese disse chiaramente che per tutta la sindacatura Naso Fratelli D’Italia avrebbe sostenuto quest’ultimo.
Ed è cosi che i due amministratori comunali, assieme al coordinatore comunale di FDI Angelo Calenduccia, hanno offerto un “ramoscello d’ulivo”, inviato una “colomba bianca” in segno di pace ai tre colleghi di partito critici verso Naso.
Nell’ottica del “vogliamoci bene” Calenduccia, Mannino e Natoli hanno diffuso nel pomeriggio di oggi un comunicato stampa con il quale tendono la mano, in generale all’opposizione e in particolare a Marzola, Sciacca e Paternò.
“In merito alla mozione di sfiducia avanzata da 10 consiglieri comunali, da rappresentanti dell’amministrazione comunale di Paternò, sentiamo il dovere di lanciare un appello alla coesione –si legge nella nota stampa- La mozione di sfiducia è un atto politico molto importante e non può e non deve essere il risultato di reciproche recriminazioni, né tanto meno una contrapposizione di ruoli fine a se stessa.
Fratelli d’Italia a Paternò è un partito importante ed ha meriti e responsabilità governative, ma nello stesso tempo presenta al proprio interno posizioni più critiche che non devono essere soffocate ma al tempo stesso dobbiamo creare le condizioni affinché non vi siano disagi e imbarazzi che non appartengono alla nostra storia e alla nostra identità”.
Nel comunicato c’è una sorta di mea culpa da parte di Natoli e Mannino (non è chiaro se siano scuse in qualità di componenti di partito oppure da amministratori): “ci sentiamo la necessità di condannare gli scambi violenti di accuse e la vivacità di toni impropriamente messi in campo, da qualsiasi parte siano provenuti, riteniamo opportuno ripristinare il tempo del rispetto dei ruoli e la garanzia di toni efficaci ma pur sempre pacati e rispettosi. Ed i primi a fare attenzione su ciò saremo noi che abbiamo la responsabilità di governare questa città.
Chiediamo ai consiglieri che abbiano firmato la mozione di sfiducia – si legge nella nota stampa – perché offesi da talune esternazioni ritenute non consone, ed in modo particolare ai Consiglieri Sciacca, Marzola e Paternò, notoriamente vicini a Fratelli d’Italia, di ritirare la propria firma nella mozione di sfiducia , per ritornare tutti insieme ad un percorso da un lato rispettoso della posizione di sostegno alla giunta da parte di FDI a Paternò che, d’altro lato, può consentire quando necessario, l’esercizio di critica anche esplicita, da parte di singoli consiglieri del nostro partito senza che mai trasmodi in preordinata “cobelligeranza” con l’opposizione”. Un appello del quale è stato “correttamente informato” il sindaco (tengono a precisare i tre firmatari della nota stampa). Che cosa succede adesso?
E’ probabile che Marzola, Sciacca e Paternò colpiti dalle parole di “sincero pentimento” espresse da Calenduccia, Natoli e Mannino ( richiamati forse da Pogliese) possano fare un passo indietro e ritirare la propria adesione alla mozione; oppure per salvare la faccia domani sera potrebbero non presentarsi in consiglio oppure astenersi al momento del voto. Basterà che il giorno trascorra e la sua fine sarà nota.
Quando il sindaco è stato eletto ricordo benissimo che ha fatto grandi festeggiamenti….e ha portato Paternò allo sfascio totale.