E’ iniziato il conto alla rovescia: domani sera il consiglio comunale di Paternò alla ore 19.00 sarà chiamato a votare la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Nino Naso.
A firmare la mozione, annunciata lo scorso gennaio dal Movimento 5 stelle, 10 consiglieri comunali: Marco Gresta, Martina Ardizzone e Claudia Flammia (Movimento 5 Stelle), Anthony Distefano e Giuseppe Lo Presti (Diventerà Bellissima) Guido Condorelli e Emilia Sinatra (Paternò Unica ex gruppo Forza Italia), Agata Marzola, Giuseppe Sciacca e Tuccio Paternò (Alleanza per Paternò). A questi ultimi 3 consiglieri – ne parliamo in una articolo a parte – il vice sindaco Mannino chiede di fare un passo indietro e di non firmare la mozione.
Affinchè la mozione passi è necessario il voto favorevole di almeno 15 consiglieri. Se dovesse essere approvata decadrebbero sindaco e consiglio comunale. “Sarà un momento di verità, non per i 15 voti necessari ma tanto più per tutti coloro che fanno politica e poi chiudono le porte alla coerenza- ha scritto la consigliera pentastellata Claudia Flammia sul proprio profilo social – Votare la mozione di sfiducia significa prendere atto di un progetto fallito. Noi non abbiamo paura di andare a casa.
Quanti assessorati? Quanti giochetti? Quanti cittadini che sui social espongono un problema dopo un altro? Mettiamo fine a questo scempio e almeno facciamo chiarezza: è una questione di responsabilità.
La seduta sarà a porte chiuse, “causa Covid”, ma potrete seguirci nel canale YouTube del Comune di Paternò”.
Tuttavia alla vigilia del dibattito in aula la sensazione che emerge è quella di un semplice tentativo dell’opposizione: non tutti i componenti della cosiddetta minoranza – infatti – la voteranno.
In teoria i numeri per sfiduciare il sindaco ci sarebbero, ossia i consiglieri comunali che in questi anni hanno criticato, anche esponenti della maggioranza, l’operato dell’amministrazione Naso: oltre ai 10 firmatari il voto contrario potrebbe arrivare da Patrizia Virgillito e Pietro Cirino (Paternò 2.0, furono tra quelli che lanciarono tempo addietro la proposta), Pippo Orfanò (Paternò Unica) e Roberto Faranda (indipendente). Sulla carta si tratta di consiglieri d’opposizione.
Il quindicesimo voto potrebbe arrivare dai consiglieri di maggioranza delusi dal sindaco Naso per non avere rispettato determinati accordi. Ma si tratta solo di ipotesi.
Pare assai probabile che domani sera la mozione non passerà e la mancata approvazione – se le cose andranno in questa direzione – andrebbe a rafforzare la posizione del sindaco che dinnanzi alla città si presenterebbe come vittima di una certa opposizione “irresponsabile” (termine usato dal Naso nei confronti dei consiglieri che protocollarono la richiesta di sfiducia).
La mancata approvazione della mozione, se non altro, farebbe chiarezza all’interno dell’opposizione tra coloro “decisi ad andare fino in fondo” e coloro che assumerebbero il ruolo di opposizione “morbida”, pronta al dialogo per il bene della città.