E’ stato un dibattito di alta qualità culturale la presentazione del libro “Lo splendore del niente e altre storie” della scrittrice e poetessa Maria Attanasio alla biblioteca comunale di Paternò.
Il giornalista Salvo Fallica, coordinatore culturale della manifestazione “Sintonie Simetine. Dialoghi ai piedi dell’Etna”, ha dialogato con la prestigiosa scrittrice Attanasio e con la giornalista Mary Sottile nelle vesti inedite di “critica letteraria”.
Una formula che è piaciuta molto al pubblico.
A portare i saluti istituzionali il vicesindaco di Paternò Ignazio Mannino, che oltre all’intervento iniziale ha anche interloquito con gli ospiti sul libro di Maria Attanasio soffermandosi sul rapporto fra letteratura e storia in chiave filosofica hegeliana.
Maria Attanasio si è detta pubblicamente felice per l’alto livello del dibattito e per la partecipazione qualificata (vi erano anche autorevoli esponenti del mondo dell’arte, dell’economia, del sociale) e ha affermato: “La presentazione del mio nuovo libro a Paternò è per me la prima in assoluto con il pubblico da quando vi è stato il lockdown e tutta l’Italia si è fermata. Poter tornare ad incontrare le persone nei luoghi della cultura, dialogare con i lettori, mi riempie di gioia. Mi piace molto la manifestazione Sintonie Simetine, ne condivido lo spirito culturale”.
Il dialogo sul libro è stato anche un viaggio nella storia fra la fine del Seicento ed il Settecento.
“Lo Splendore del niente e altre storie” di Maria Attanasio è infatti un testo composto da una serie di racconti che narrano di figure di donne siciliane coraggiose e ribelli. Donne che hanno avuto il coraggio di fare delle scelte controcorrente e non si sono piegate ai diktat sociali ed ai luoghi comuni.
Si pensi alla donna che scelse di fare la contadina dopo aver perso il marito, e che decise di lavorare per auto-mantenersi.
Una scelta che rompeva ogni schema e che dimostrò la coerenza della sua decisione coraggiosa persino davanti al Tribunale dell’Inquisizione.
Maria Attanasio racconta donne del popolo e dell’aristocrazia, persone che hanno rivendicato la loro autonomia, anticipando di secoli la modernità.
Molte di queste storie vere la Attanasio le ha scoperte negli archivi della sua Caltagirone.