Una sedia vuota, appoggiati sopra ci sono un violino e l’archetto.
Accompagna questo quadro desolante – perché desolante è ciò che è successo – sono le note di ‘Bella ciao’, suonata dai violini dell’Orchestra Falcone e Borsellino.
E’ l’ultimo brano che ragazzi hanno voluto suonare prima di lasciare i locali della sede comunale di via Roma, nel monastero di Santa Lucia.
La vicenda non poteva avere un epilogo più amaro.
Il video è stato postato dalla presidente della Fondazione La Città Invisibile, Alfia Milazzo.
Lapidario il commento di quest’ultima sotto il post: ‘Resistenza’. Non è certo casuale, quindi, la scelta di ‘Bella ciao’, canto di resistenza rilanciato su scala planetaria dalla serie televisiva ‘La Casa di carta’.
La decisione di ‘sgomberare’ la sede è arrivata dopo che il Comune ha varato una delibera per assegnare alla scuola elementare ‘San Nicolò Politi’ i locali di via Roma, 56. – LEGGI QUI –
Locali che, ricordiamo, erano già utilizzati dalla Fondazione La Città Invisibile prima di ricevere un avviso di sfratto dall’assessore Salvo Bulla.
I componenti del consiglio d’amministrazione della fondazione cui fa riferimento l’Orchestra Falcone e Borsellino hanno letto e riletto la nuova delibera e non hanno trovato precise garanzie sulla possibilità di utilizzare i locali per le esercitazioni dei ragazzi.
In mancanza di tutto ciò hanno deciso di lasciare i locali.
Nessuna spiegazione e nessun commento da parte dell’amministrazione comunale.
Ennesima vergogna