Vent’anni di carcere per Giuseppe Amoroso (soprannominato Pippo l’avvocato), il boss di Biancavilla, in provincia di Catania, scampato ad un agguato nel gennaio 2016 e da allora in “movimento” su un’auto blindata.
E’ la condanna col rito abbreviato del gup Simona Ragazzi per il capo indiscusso del clan Toscano-Mazzaglia-Tomasello e agli affiliati, imputati del processo scaturito dal blitz della polizia “Città Blindata“, al termine di una complessa indagine condotta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Catania e dalla Squadra Mobile di Catania.
L’inchiesta inquadra i vari passaggi dello scettro del comando dal 2014 al 2017: da Pippo Amoroso (avvocato), al fratello Vito ad Alfio Ambrogio Monforte.
Nel processo poi sono confluite le dichiarazioni del collaboratore Vincenzo Pellegriti, condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione.
Le condanne inflitte dal gup hanno superato, in alcuni casi, le richieste avanzate dai pm Andrea Bonomo e Valentina Sincero.
Queste le condanne: 20 anni a Giuseppe Amoroso, 14 anni ciascuno a Vito Amoroso, Alfio Ambrogio Monforte e Gregorio Gangi, 14 anni e 10 mesi ciascuno a Alfio Muscia e Carmelo Vercoco, 10 anni e 10 mesi a Riccardo Pellegrini.
Si continua con Alberto Gravagna condannato a 12 anni, Roberto Licari a 10 anni, Vincenzo Salvatore Panebianco a 10 anni e 8 mesi, Tino Caruso, Angelo Girasole e Vincenzo Monforte a 8 anni, Mario Venia a 7 anni e 6 mesi, Marcello Merlo a 7 anni, Andrea Monforte a 6 anni e 4 mesi, Antonio Santo Grillo a 4 anni e 18 mila euro di multa, Vincenzo Pellegriti (collaboratore di giustizia) a 3 anni e 4 mesi di reclusione.
Nel dispositivo, il gup ha riqualificato il reato per Marcello Merlo (ex sindaco di Biancavilla) e Andrea Monforte in concorso esterno.