Coronavirus, l’epidemiologo Greco: “Regole troppo rigide. Carica infettiva è diminuita, riconsiderare decisioni prese mesi fa”

Coronavirus, l’epidemiologo Greco: “Regole troppo rigide. Carica infettiva è diminuita, riconsiderare decisioni prese mesi fa”

“E’ una dichiarazione basata su avvenimenti scientifici.

C’è un’evidenza crescente e palese anche in Italia che il virus abbia perso forza, come accade nella storia delle epidemie.

Non è mutato eppure la sua carica infettiva è diminuita”. Pertanto, sulla base di questa considerazione, in un’intervista al Corriere della Sera l’epidemiologo Donato Greco sostiene che “gli interventi di contenimento dell’epidemia vanno modulati” che “le regole attuali non sono proporzionate al rischio reale” perché “risalgono a marzo” e “andrebbero aggiornate”.

Poi Greco si pone una domanda: “Vale la pena di mantenere restrizioni tanto dannose per l’economia se il rischio è diventato basso, direi molto basso?” Alla quale risponde così: “E’ venuto il momento di riconsiderare le decisioni prese quando l’epidemia era nel pieno della potenza. Oggi ha poco senso indossare mascherina, guanti e tenerci distanziati in certe zone del Paese.

Bisognerebbe procedere a quello che noi chiamiamo risk assessment, analisi del rischio”.

E rimarca: “Non è più tempo di generalizzare le misure di contrasto all’epidemia. L’Italia non è Codogno”. Insomma, dice Greco, “per colpire i polmoni, dunque per dare luogo a una malattia grave, ci vuole una carica virale molto alta.

Valori che non vengono riscontrati negli asintomatici e nei cosiddetti sintomatici lievi, per intenderci le persone con un semplice raffreddore”.

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