Paternò, dopo revoca domiciliari Sambataro torna in sella come presidente del Consiglio: due associazioni gli chiedono di lasciare

Paternò, dopo revoca domiciliari Sambataro torna in sella come presidente del Consiglio: due associazioni gli chiedono di lasciare

E’ decaduta automaticamente, con la decisione del Tribunale del Riesame di Catania del 15 giugno scorso di revocare gli arresti domiciliari, la sospensione dalla carica di consigliere e di conseguenza di presidente del Consiglio comunale per Filippo Sambataro.

Quest’ultimo era rimasto coinvolto nell’inchiesta “Esculapio”, una indagine condotta dai carabinieri della Procura chiamati a fare chiarezza su presunti casi di falsi invalidi. A seguito dell’arresto, lo scorso 22 maggio il Prefetto Claudio Sammartino aveva sospeso Sambataro dalla carica di consigliere.

Ad annunciare la sospensione del provvedimento del Prefetto il Segretario generale del Comune Giuseppe Bartorilla, il quale ha inviato una nota ai singoli consiglieri comunali in cui viene specificato il motivo della cessazione automatica della decisione prefettizia con conseguente ritorno di Sambataro alla guida dell’assise cittadina.

“Ai sensi dell’articolo 11 comma 6 (la sospensione cessa nel caso in cui nei confronti dell’interessato venga meno l’efficacia della misura coercitiva ovvero venga emessa sentenza, anche se non passata in giudicato, di non luogo a procedere, di proscioglimento o di assoluzione o provvedimento di revoca della misura di prevenzione o sentenza di annullamento ancorché con rinvio.

In tal caso la sentenza o il provvedimento di revoca devono essere pubblicati nell’albo pretorio e comunicati alla prima adunanza dell’organo che ha proceduto all’elezione, alla convalida dell’elezione o alla nomina) del decreto legislativo nr. 235 del 2012 – si legge nella nota – si prende atto della cessazione automatica degli effetti giuridici della sospensione dalla carica di consigliere e presidente del consiglio comunale del Comune di Paternò del dott. Filippo Emanuele Sambataro”, disposta dal Prefetto di Catania.

Il consigliere comunale supplente Nino Valore che era entrato in assise civica al posto di Sambataro decade in automatico dalla relativa carica.

E’ probabile quindi che l’assise civica convocata per mercoledì 24 giugno per l’elezione del presidente del consiglio supplente possa non tenersi.

Ricordiamo che Sambataro resta comunque indagato a piede libero .

Quest’ultima condizione in cui si trova il presidente del consiglio ha spinto, nei giorni scorsi, i componenti dei movimenti politici “Muoviti Paternò” e “Agire” a chiedere a Sambataro di dimettersi da presidente del Consiglio:

“Crediamo vi sia l’opportunità politica che lo stesso dott. Sambataro – spiega il comunicato stampa – faccia una riflessione rispetto all’opportunità di lasciare la carica di Presidente del Consiglio Comunale.

Glielo chiediamo proprio perché sappiamo che egli stesso nutre un grande rispetto per le istituzioni, quelle istituzioni che devono essere tutelate sempre e da chiunque.

Ricoprire ancora il ruolo di Presidente, in questo momento, non è certamente utile per la città di Paternò e potrebbe non esserlo per lo stesso dott. Sambataro”.

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