Catania, Guardia di Finanza: alla caserma ‘Majorana’ celebrato il 246° anniversario della fondazione

Catania, Guardia di Finanza: alla caserma ‘Majorana’ celebrato il 246° anniversario della fondazione

Oggi presso la Caserma “Angelo Majorana”, sede del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, si è svolta la celebrazione del 246° anniversario di fondazione della Guardia di Finanza.

Catania, Guardia di Finanza: alla caserma ‘Majorana’ celebrato il 246° anniversario della fondazioneNel corso della cerimonia il Prefetto di Catania, S.E. Claudio Sammartino, accompagnato dal Comandante Provinciale, Col. t.ST Raffaele d’Angelo, ha deposto una corona d’alloro alla targa in ricordo dei Finanzieri siciliani caduti durante la I Guerra Mondiale.

Successivamente è stata data lettura del messaggio che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha indirizzato alle Fiamme Gialle in occasione della ricorrenza e dell’Ordine del Giorno del Comandate Generale della Guardia di Finanza, Generale di Corpo d’Armata Giuseppe Zafarana.

Al termine della breve ma significativa cerimonia, il Col. t.ST Raffaele d’Angelo, nel ringraziare il Prefetto, i Comandanti dei Reparti territoriali, della componente aeronavale del Corpo alla sede nonché i Presidenti delle locali Associazioni Finanzieri in congedo, ha sottolineato la particolare importanza della ricorrenza quale momento di comune condivisione, tra tutti i Finanzieri etnei, dei brillanti risultati di servizio ottenuti grazie alle energie profuse per la salvaguardia della legalità e la tutela dei cittadini onesti e delle imprese che operano nel rispetto delle regole.

Le Fiamme Gialle etnee, nell’anno trascorso, sono state protagoniste di numerosissime attività di servizio che hanno condotto a significativi risultati per la lotta alle frodi fiscali, il contrasto alle truffe ai danni dello Stato, dell’Unione Europea, delle Regioni e degli Enti locali, ai reati contro la pubblica amministrazione, alla criminalità organizzata, al riciclaggio dei proventi illeciti, alla contraffazione dei marchi e dei brevetti, al gioco illegale.

Di seguito, distinti per comparto di servizio, si riportano alcuni dei più significativi risultati conseguiti nei primi cinque mesi del corrente anno.

LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI

Contro l’evasione e le frodi fiscali, anche di tipo organizzato, sono stati conclusi 107 interventi fra verifiche e controlli fiscali. A tali attività si aggiungono ulteriori 180 accertamenti a richiesta di altre Autorità, compiuti per la ricostruzione della individuale posizione reddituale e patrimoniale.
Le attività di verifica e controllo si sono basate su una selezione preventiva e mirata degli obiettivi, supportata dal ricorso alle molteplici banche dati disponibili, dalle attività di intelligence e dall’azione di controllo economico del territorio.
In termini complessivi sono stati:
– denunciati 20 soggetti per reati fiscali, quali emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta, occultamento di documentazione contabile e indebita compensazione di crediti, a testimonianza dell’impegno dei Reparti del Corpo nei confronti dei fenomeni di frode ed evasione più complessi e articolati;
– individuati 17 evasori totali, cioè soggetti che, pur avendo svolto attività produttive di reddito, sono risultati completamente sconosciuti al Fisco;
– denunciati 30 datori di lavoro per l’impiego di 93 lavoratori in “nero” e 18 lavoratori irregolari;
– sequestrati beni e disponibilità patrimoniali e finanziarie per il recupero delle imposte evase nei riguardi dei responsabili di frodi fiscali per circa 7 milioni euro e avanzate proposte di sequestro per oltre 306 mila euro.

Nell’ambito dei servizi di controllo economico del territorio sono stati sviluppati circa 1.326 interventi.
I controlli e le investigazioni nel campo delle imposte sulla produzione e sui consumi hanno portato al sequestro di circa 36 mila kg di prodotti petroliferi.
Infine, su 14 attività ispettive eseguite presso sale giochi e centri di scommesse, sono state riscontrate irregolarità nel 36% dei casi. In tale settore sono stati denunciati 5 soggetti.

CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA

Nel settore del contrasto agli illeciti concernenti la spesa pubblica sono stati scoperti casi di illegittima percezione o richiesta di finanziamenti pubblici, comunitari e nazionali, per oltre 57 mila euro, con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 3 soggetti.
Con riferimento alle indebite prestazioni del “reddito di cittadinanza”, sono stati condotti 32 interventi di cui 29 irregolari, conclusisi con la segnalazione all’A.G. di 18 persone nonché la richiesta di revoca del RdC per 12 soggetti, tutti complessivamente beneficiari di oltre 112 mila euro.

Rilevate truffe nel settore previdenziale e in danno del Servizio Sanitario Nazionale per circa 54 mila euro, con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 2 soggetti.
Nell’ambito di 6 servizi eseguiti in materia di responsabilità amministrativa e contabile, sono stati rilevati sprechi o irregolari gestioni di fondi pubblici che hanno cagionato danni patrimoniali allo Stato per oltre 9 milioni di euro e segnalati alla magistratura contabile 26 soggetti per connesse ipotesi di responsabilità erariale.
Nel settore degli illeciti contro la Pubblica Amministrazione sono stati denunciati 33 soggetti (di cui 5 pubblici ufficiali) e accertate condotte corruttive, concussive e di peculato per un importo di circa 244 mila euro.
Sono stati effettuati 91 controlli volti a verificare la sussistenza dei requisiti di legge previsti per l’erogazione di prestazioni sociali agevolate e per l’esenzione del ticket sanitario, rilevando percentuali di irregolarità pari al 53% dei casi.

LOTTA ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED ECONOMICO – FINANZIARIA

È proseguito l’impegno rivolto al contrasto delle diverse forme nelle quali la criminalità organizzata esprime la propria azione, ricercando le manifestazioni illegali, le infiltrazioni nel tessuto economico legale e i patrimoni illeciti accumulati.
In tale contesto, sono stati:
– sviluppati 7 accertamenti economico-patrimoniali a carico di condannati e indiziati di appartenere ad associazioni mafiose e loro prestanome, che hanno riguardato complessivamente 77 persone fisiche e 14 fra aziende e società;
– richiesti provvedimenti applicativi di misure patrimoniali per quasi 20 milioni di euro (di cui 4,8 milioni di euro nell’ambito delle misure di prevenzione antimafia e 15 milioni di euro per il sequestro preventivo di beni destinati alla confisca ex art. 240 bis c.p.);
– eseguiti sequestri su beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di oltre 45 milioni di euro (di cui 20,3 milioni di euro nell’ambito delle misure di prevenzione antimafia e 24,9 milioni di euro per il sequestro preventivo di beni destinati alla confisca ex art. 240 bis c.p.).
Con riguardo al reato di riciclaggio sono stati denunciati 8 responsabili per un valore accertato degli illeciti di circa 68 mila euro. I Reparti della provincia etnea, inoltre, su apposita delega del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, hanno approfondito complessivamente 122 segnalazioni di operazioni sospette.

Nelle indagini svolte nei settori dei reati societari, fallimentari, bancari e finanziari sono stati denunciati 17 soggetti, di cui 4 tratti in arresto, nonché eseguiti sequestri correlati alle distrazioni patrimoniali accertate in danno di società fallite per oltre 95 milioni di euro.

Nonostante l’operatività dell’aeroporto e del porto siano state notevolmente ridotte a causa del lockdown dovuto alla pandemia in atto, nel corso di 59 controlli svolti ai fini della verifica del rispetto delle norme sulla circolazione transfrontaliera di valuta, sono stati monitorati circa 486 mila euro di trasferimenti, verbalizzando, presso l’aeroporto di Fontanarossa, 11 soggetti per avere trasportato al seguito importi eccedenti il limite consentito dalla norma.
Infine, sono stati sviluppati accertamenti per l’istruttoria di 258 richieste delle Prefetture in relazione al rilascio delle informative antimafia.

CONTRASTO Al TRAFFICI ILLECITI

L’azione di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti ha visto l’esecuzione di 29 interventi e il sequestro di complessivi 403 kg di droga, con la denuncia all’Autorità giudiziaria di 13 soggetti, di cui 7 tratti in arresto, e la segnalazione di 25 persone alla Prefettura.
Sono stati eseguiti 33 interventi nel settore del contrasto alla contraffazione con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 15 persone e il sequestro di oltre 100 mila prodotti illegali perché contraffatti, “piratati”, pericolosi per il consumatore o recanti falsa o fallace indicazione di origine o provenienza.

OPERAZIONI DI SOCCORSO E DI CONCORSO NEI SERVIZI DI ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA

Le attività condotte dal Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Nicolosi hanno visto impegnato il personale in 4 interventi eseguiti sul vulcano Etna ed in altre aree impervie della regione Sicilia, conclusisi con il salvataggio di 4 persone.

UNA MENZIONE A PARTE MERITANO GLI INTERVENTI MATURATI NEL CORSO DELLE ATTIVITÀ DI PREVENZIONE IN MATERIA DI CONTENIMENTO DELL’EMERGENZA COVID-19

In attuazione delle disposizioni nel tempo emanate dal Presidente del Consiglio dei Ministri inerenti alle norme anti-contagio correlate alla pandemia da Covid-19, le Fiamme Gialle hanno apportato il proprio contributo impiegando da marzo ad oggi quasi 6 mila militari che hanno acquisito oltre 9.500 autocertificazioni e controllato circa 5.500 esercizi commerciali.
In tale contesto i Finanzieri si sono concentrati nell’esecuzione di controlli sulla regolare produzione e vendita di dispositivi di protezione individuale (DPI) e liquidi igienizzanti, sequestrando oltre 30 mila mascherine irregolari e circa 10.000 flaconi di gel dichiarato impropriamente igienizzante.

OPERAZIONI DI SERVIZIO DI MAGGIORE RILIEVO

Oltre la sintetica rappresentazione dei risultati conseguiti appare opportuno ricordare alcune delle operazioni più importanti compiute di recente che hanno evidenziato la dinamicità del Corpo nel contrasto delle condotte illecite dall’elevato disvalore sociale:

Operazione “BUCHE D’ORO”
L’investigazione delegata dall’A.G. etnea è stata finalizzata a far luce sull’esistenza di rodati circuiti corruttivi all’interno dell’A.N.A.S. – compartimento di Catania che hanno visto coinvolti dirigenti e funzionari infedeli responsabili della manutenzione programmata e straordinaria di strade e raccordi della Sicilia Orientale e imprenditori corruttori compiacenti.
In totale sono state eseguite 18 misure cautelari personali nei confronti di 14 soggetti, controllati appalti per circa 7 milioni di euro e individuati profitti criminali per circa 1 milione di euro.

Operazione “ARCOT”
L’indagine, eseguita sotto la direzione del gruppo di magistrati della Procura di Catania specializzati nel contrasto ai reati fallimentari e tributari, ha tracciato le criminose condotte predatorie poste in essere dal management della “TECNIS S.p.a.” che l’hanno spogliata di quasi 100 milioni di euro nel corso di un quadriennio (2011- 2014) aggravandone il dissesto e rendendola insolvente.

Lo schema fraudolento congeniato e perseguito dai soggetti arrestati si è caratterizzato per la concessione da parte di “TECNIS S.p.a.” di consistenti e vorticosi finanziamenti infragruppo “non onerosi” diretti alle consorziate; le imprese beneficiarie, a loro volta, anche con movimentazioni bancari realizzate nella stessa giornata, hanno veicolato le liquidità in questione a favore di società estranee al gruppo di riferimento ma sempre dirette, anche con la presenza di prestanome, ai reali beneficiari delle operazioni fraudolente.
Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Catania ha tratto in arresto 4 persone nonché ha proceduto all’individuazione dei beni sottoponibili al sequestro preventivo di 94 milioni di euro finalizzato alla confisca del profitto criminale conseguito dagli indagati.

Operazione “WHO IS?”
L’operazione ha visto l’esecuzione di un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di 2 persone nonché il sequestro preventivo per oltre 2,4 milioni di euro a seguito delle responsabilità emerse per il dissesto e il fallimento della QE’ Srl esercente l’attività di contact-call center.
Il management della “QE’ S.R.L.”, nel 2015, in pieno dissesto, dopo aver beneficiato di tutti i contributi e gli sgravi possibili concessi per l’insediamento in Sicilia dell’attività aziendale, ha iniziato lo svuotamento delle casse sociali effettuando pagamenti e cessioni distrattive di beni a beneficio di imprese riconducibili direttamente alla cerchia degli indagati.

Operazione “HALCON”
L’operazione prende le mosse dall’esecuzione di una consegna controllata internazionale di sostanza stupefacente, operata nel gennaio scorso, che consentiva di trarre in arresto 2 soggetti di nazionalità guatemalteca legati al potente cartello messicano di Sinaloa ed il sequestro di 382 kg di cocaina. Successivamente è stata data esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di altri 5 soggetti. Di questi, 2 sono stati arrestati a Barcellona (SP), e 3 (tra cui RIVERA ZAZUETA Jose Angel, noto con l’appellativo di “EL FLACO”, figura di vertice del citato cartello messicano) sono ancora in fuga all’estero con pendente un mandato d’arresto internazionale. Nella stessa operazione, nel mese di novembre 2019, furono sequestrati 18 panetti di cocaina per un peso di oltre 20 kg. occultati all’interno di un container presso il porto di Vado Ligure (SV).

Operazione “SHOES” concernente il traffico di stupefacenti
Le Fiamme Gialle etnee nel corso di un’indagine nei confronti di un gruppo criminale di Catania, vicino a Cosa Nostra, che trafficava cocaina, marijuana, hashish e crack ha eseguito un’ordinanza cautelare per 25 persone. Il provvedimento del GIP, su richiesta della DDA, ha disposto il carcere per 21 indagati e i domiciliari per altri quattro.
L’indagine “Shoes” ha fatto luce su clan catanesi riforniti da formazioni criminali campane, albanesi, calabresi e laziali con l’arresto in flagranza di sei corrieri di droga e il sequestro di 4 kg di cocaina, 52 kg di marijuana e 25 kg di hashish.

Operazione “FAKE BANK”
I militari del Comando Provinciale di Catania hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali, arresti domiciliari, nei confronti dell’ex presidente del CdA di “Banca Sviluppo Economico Spa” e dell’ex direttore generale della stessa, perché ritenuti responsabili, in concorso con altri 19 soggetti, dei reati di bancarotta fraudolenta, falso in prospetto, ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza, aggiotaggio e abusivismo finanziari per fatti attinenti allo stato di insolvenza della citata banca dichiarato dal Tribunale Civile di Catania.

L’investigazione, condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania e dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, coordinata dalla Procura Distrettuale etnea, ha consentito di tracciare la perpetrazione ripetuta di illecite condotte operate dalla governance della banca etnea finalizzate a rappresentare una situazione patrimoniale non corrispondente alla realtà, compiendo, al contempo, operazioni finanziarie anti-economiche e dissipative del patrimonio societario anche in dispregio dei vincoli imposti dalla normativa di settore e dall’Autorità di Vigilanza.

Operazione “ARZANÀ”,
L’attività investigativa consentiva di individuare un terreno localizzato nell’area della Plaja ove erano state sotterrate ben 32 armi con matricole abrase (24 pistole, 1 kalashnikov, 1 mitragliatrice e 6 fucili) nonché 3.000 cartucce di vario calibro, tra le quali munizionamento da guerra e munizioni in uso a forze di polizia.

Operazione “MAZZETTA SICULA”.
Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Catania, in collaborazione con il servizio centrale investigazione criminalità organizzata (SCICO), ha eseguito un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di 9 persone indagate, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione continuata e rivelazione di segreto d’ufficio nonché per concorso esterno in associazione di tipo mafioso. I reati contestati agli indagati sono connessi all’illecita conduzione della discarica di Lentini (SR), la più estesa della Sicilia, gestita dalla società commerciale “Sicula Trasporti” nonché riguardano le “pressioni” esercitate da esponenti del clan mafioso Nardo per ottenere l’affidamento di un chiosco-bar presente all’interno dello stadio della squadra di calcio “Sicula Leonzio” attualmente militante nel campionato professionistico di prima divisione. Sequestri preventivi a carico delle società del Gruppo Leonardi per complessivi 116 milioni di euro.

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