“Come mai dal settembre 2017 l’amministrazione comunale di Paternò ad oggi non si provvede a recuperare quantomeno i 561 mila euro che l’allora sindaco Mangano liquidò al fine di evitare esecuzione coattiva della sentenza del tribunale nei confronti della ditta Cedro?”
E’ da settimane che il consigliere anziano del Comune di Paternò Guido Condorelli si sgola e pone la domanda senza che, però, nessuno gli abbia dato finora una risposta precisa.
Non si capisce, a dire il vero, per quale ragioni la stessa amministrazione che durante l’emergenza Covid raschia il fondo del barile per racimolare poche migliaia di euro per dare una mano alle famiglie bisognose, non faccia nulla per riavere indietro oltre mezzo milione di euro da una ditta di costruzioni – la Cedro Costruzioni srl – alla quale sotto l’amministrazione Mangano aveva pagato fior di quattrini: 106 mila euro nell’ottobre del 2012; 227 mila nel luglio del 2013 e altri 227 mila nel luglio del 2014.
Il tutto a titolo di risarcimento danni per i lavori di costruzione di una scuola nel rione Falconieri.
Nel settembre del 2017 la Cassazione ha respinto il ricorso dei soci della società mettendo la parola fine a un batti e ribatti legale andato avanti per anni. In sostanza: la ditta di costruzioni deve restituire i soldi ricevuti dal dal Comune di Paternò. Il 24 ottobre del 2017, l’avvocato del Comune, Platania, accerta il credito vantato dal Comune.
Poco meno di due anni dopo, nell’aprile del 2019 – a passo di lumaca, quindi – il Comune di Paternò incarica gli avvocati Battiato e Platania di predisporre l’ordinanza di ingiunzione. Ordinanza, secondo il consigliere Condorelli, mai notificata (almeno fino al 17 febbraio di quest’anno).
“In un comune strutturalmente deficitario, come accertato dai Revisori dei conti, – osserva l’esponente del gruppo ‘Paternò Unica’ – la triste vicenda diventa sintomatica a proposito della cattiva amministrazione del sindaco Naso che, nonostante faccia sfoggio del suo morboso amore verso il paese, chiude entrambi gli occhi su situazioni come queste”.
La richiesta di accesso agli atti avanzata dal consigliere Condorelli ha prodotto una selva di documenti riconducibile al contenzioso legale di cui si sono via via occupati un legale esterno e il professionista interno, l’avv. Alfio Platania, da alcuni mesi ‘a scavalco’ con il Comune di Adrano.
“Spostare per due giorni la settimana l’avv. Platania, unico addetto dell’ufficio contenzioso, è la riprova che il nostro povero Naso non ha la minima idea di che gioco sta giocando: non si può ingolfare un ufficio come quello”.