Il lavoro ridotto degli sportelli bancari in provincia di Catania finisce al centro di un’interrogazione presentata all’Ars.
A firmarla è il deputato regionale, Giuseppe Zitelli che ha inviato il documento, con carattere di urgenza, al Presidente della Regione, Nello Musumeci e all’assessore regionale dell’Economia, Gaetano Armao, guardando, nello specifico, al Banco popolare siciliano.
In dettaglio, come si legge nel documento dell’onorevole Zitelli, ancora oggi, nonostante il lockdown sia finito, il Banco popolare siciliano ha lasciato chiuse le agenzie di Nicolosi, Piano Tavola e San Gregorio di Catania, mentre la filiale di Valverde funziona un solo giorno a settimana.
«La stessa banca – si legge nell’interrogazione – invita i propri clienti a recarsi presso altre agenzie o a servirsi dei sistemi informatici banking.
Appare evidente che tale decisione arreca gravissimi danni all’intera comunità residente per tre motivi fondamentali; innanzi tutto le agenzie chiuse ricadono in una delle zone più industrializzate della Sicilia, quindi la loro chiusura causa problemi non indifferenti alle aziende, costrette a spostarsi in altre sedi per le proprie operazioni bancarie (con i conseguenti rischi nel trasportare eventuali somme di denaro da versare).
Non tutta la popolazione è in grado di operare a mezzo on banking, sia perché sprovvisti di computer, sia per la necessità di eseguire operazioni bancarie che evidentemente non si possono effettuare online (prelievi, versamenti etc).
Nelle agenzie aperte si creano enormi flussi di clientela che, da un lato costringono gli utenti a lunghe e snervanti attese, dall’altro crea assembramenti che disattendono le attuali prescrizioni anti covid.»
Da qui la richiesta del deputato Giuseppe Zitelli che chiede di convocare i vertici regionali del Banco popolare siciliano, per consentire la riapertura immediata delle agenzie ad oggi inattive.
