Adrano, l’assessorato oggi meglio della gallina domani: i ‘ladri di speranza’ dimenticano la buona politica

Adrano, l’assessorato oggi meglio della gallina domani: i ‘ladri di speranza’ dimenticano la buona politica

Sulla proposta, preannunciata in Consiglio comunale dal sindaco di Adrano Angelo D’Agate, di allargare da 5 a 7 i componenti della Giunta comunale, pubblichiamo l’intervento di Pino Lo Re, ex candidato sindaco e aderente al partito “Italia Viva”.

Il sindaco D’agate preso dal panico per il suo timore di passare alla storia come la più intensa e luminosa “meteora” della politica adranita degli ultimi decenni, illuminato sulla via di Damasco, ha trovato a parer suo la soluzione per risolvere gli annosi problemi adraniti.

Tale soluzione si è materializzata ufficialmente nell’ultimo Consiglio comunale, dove il sindaco ha annunciato in maniera solenne l’apertura ufficiale del “mercato delle vacche” finalizzato alla nomina di altri due assessori.

A parer suo cinque assessori sono pochi, non bastano, cito testualmente le sue parole: “È deciso, Adrano merita sette assessori, perché il lavoro da fare è immane e troppo frenetico”. Di quale lavoro parli lo sa solo lui, perché di assessori che lavorino per la città stracciandosi le vesti, in verità non se ne vedono proprio. Ma detto questo, quello che rattrista e indigna di più, non è la proposta del sindaco, che con un detto tipicamente siciliano definirei una vera e propria “minchiata di proposta”, dedita solo a sperperare denaro pubblico, ma il silenzio assordante con cui essa è stata accolta dai protagonisti della politica adranita.

Si ha quasi la sensazione (a parer mio però è più che una sensazione) che nessuno parli di tale proposta, con la speranza recondita, che questa volta il “giro sulla giostra” (a 1500€ al mese cadauno) possa toccare a qualcuno di loro o a qualcuno dei loro amici, tanto (pensano loro) meglio un uovo oggi che una gallina domani.

I “ladri di speranza” come più volte li ho definiti io, non si rendono però conto che “l’uovo” una volta consumato non lascia traccia di se, mentre la “gallina” se ben alimentata potrà produrre una miriade di altre uova.

Traducendo, le “uova” in questo caso sono i galoppini e i volta gabbana della politica moderna e malata, dediti solamente ad arraffare e fagocitare tutto quello che possono, mentre la “gallina” dovrebbe essere rappresentata dalla buona politica, fatta di progetti, amore e passione verso il proprio territorio e i propri cittadini, e soprattutto nella capacità politica di trasformare in atti concreti le promesse fatte in campagna elettorale.

Promesse che dovevano trasformare questa città in una città moderna con un piano regolatore approvato dopo decenni di attesa, un centro storico chiuso al traffico, un turismo fiorente, una pubblica amministrazione efficiente.

Ma le promesse in politica si sa, hanno sempre i giorni contati. Spenti i riflettori della campagna elettorale cadono miserabilmente nel dimenticatoio, lasciando appunto spazio solamente ad un misero annuncio sull’apertura di un vero e proprio “mercato delle vacche”, finalizzato solamente a soddisfare le esigenze di pochi mortificando inesorabilmente le speranze di cambiamento a cui un intera città aveva creduto.

Ma questa è un’altra storia.
Pino Lo Re

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