Incandidabilità per dieci anni oltre ad una sanzione pecuniaria per coloro che hanno provocato i dissesto al Comune di Catania: l’allora sindaco Enzo Bianco, la giunta comunale e i revisori dei conti.
E’ la richiesta della procura generale della Corte dei conti che ha proposto ricorso alla Sezione giurisdizionale della Corte dei conti Siciliana.
Se ne discuterà nell’udienza del 23 luglio. L’interdittiva legale per dieci anni che altro non è che l’incandidabilità a tutti i livelli scaturisce in considerazione delle “gravissime e reiterate violazioni accertate”.
La sanzione pecuniaria è stata quantificata nella misura massima prevista (pari a 20 volte la retribuzione mensile lorda dovuta al momento di commissione della violazione), per un importo complessivo pari a 1.212.515 euro in favore del Comune di Catania.
Le posizioni sono quelle dell’ex sindaco Bianco e dei ex assessori (Luigi Bosco, Rosario D’Agata, Fiorentino Trojano, Giuseppe Girlando, Orazio Antonio Licandro, Angela Rosaria Mazzola, Salvatore Di Salvo, Marco Consoli Magnano di San Lio, Angelo Villari, Valentina Odette Scialfa Chinnici, Agatino Lombardo, Salvatore Ando’), in carica tra il 2013 ed il 2018, per avere “contribuito al verificarsi del dissesto finanziario dichiarato con deliberazione consiliare n. 37 del 2018”.
Dall’attività istruttoria è, infatti, emerso, non solo l’omissione delle iniziative necessarie a fronteggiare le gravi irregolarita’ contabili e la rilevante crisi finanziaria in cui versava il Comune di Catania, ma anche una perdurante “mala gestio” nonche’ la palese e cosciente violazione dei principi di veridicita’, attendibilita’ e universalita’ del bilancio, tutte cause che hanno determinato un ulteriore e progressivo aggravamento della situazione finanziaria dell’ente. Stessa richiesta per il collegio dei revisori in carica nel quinquennio antecedente la dichiarazione di dissesto (Natale Strano, Calogero Cittadino, Fabio Sciuto, Francesco Battaglia, Massimiliano Carmelo Lo Certo), essendo emerso dall’istruttoria un grave scostamento del loro operato dalle norme e dai principi contabili vigenti, nonche’ dai delicati compiti funzionali assegnati dalla legge all’organo di controllo.
L’attivita’ istruttoria e’ stata integrata dalle indagini svolte dalla Procura della Repubblica di Catania che ha approfondito gli aspetti di rilevanza penale connessi al dissesto del Comune di Catania, ed e’ stata definita grazie anche al contributo di alta professionalita’ degli ufficiali e dei militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di finanza di Catania.