“Il fenomeno malvagio delle esche avvelenate sparse apposta per colpire animali randagi, domestici e di affezione, si ripete di continuo a Belpasso.
Stavolta nel quartiere San Giuseppe in via S. Anna, dove i cittadini sono dovuti intervenire per bonificare la zona”. A parlare è Damiano Caserta, consigliere comunale del M5S di Belpasso che ha raccolto la denuncia dei residenti del quartiere.
I residenti della zona avevano segnalato il fatto su un post pubblicato sui social: in quella circostanza il cane avrebbe addentato una polpetta avvelenata e salvato successivamente dal proprietario che avrebbe notato il non perfetto stato di salute del cagnolino.
Il consigliere Damiano Caserta teme che le esche avvelenate possano rappresentare un pericolo non solo per i cani del vicinato, ma soprattutto per i bambini che potrebbero venire a contatto con tali esche avvelenate. Il consigliere pentastellato ha presentato una interrogazione al sindaco Daniele Motta per sapere “quali provvedimenti intende intraprendere per la soluzione del problema, nell’ambito delle proprie competenze, non solo per tutelare gli animali, ma anche per garantire la sicurezza dei cittadini, a cominciare da quella dei bambini ed inoltre chiediamo per quale motivo siano dovuti intervenire dei privati cittadini per ripulire l’area, in quanto, secondo le segnalazioni che ci sono pervenute nessun intervento da parte dell’amministrazione belpassese è stato posto in essere”.
Da quanto specificato dal consigliere Caserta le famiglie residenti nel quartiere San Giuseppe si sarebbero muniti di paletta e fogli di giornale per raccogliere le polpette.
“Più di un anno fa il M5S, per il tramite del proprio portavoce Caserta, aveva presentato una interpellanza chiedendo all’assessore competente- si legge in una nota stampa del M5Stelle- i numeri sui controlli effettuati, proponendo anche una agevolazione tributaria per le adozioni dei randagi, senza alcuna risposta. Poi il sindaco ha ritirato la delega all’assessore avocandola a sé, salvo dire in qualche seduta consiliare che il presidente del consesso civico pare lo stia aiutando sulla questione.
E’ arrivato il momento che qualcuno si prenda la responsabilità politica del fallimento dell’amministrazione Motta – si legge nella nota- nella gestione della pratica randagismo, alla quale avevamo suggerito di onorare il protocollo firmato in campagna elettorale con le associazioni sensibili al tema, ma di cui nulla è dato sapere dato che l’assessore competente non ha mai risposto in merito e ora non potrà farlo visto che gli è stata sottratta la delega”.