“Paternò riparte. La Cultura motore della rinascita”.
Lo slogan scelto dall’amministrazione per la ripartenza delle attività culturali del Comune copre di ridicolo l’uscita infelice dell’assessore Rosanna Natoli (FdI) che domenica ha commentato la reprimenda sullo stato della cultura nel territorio di Paternò pubblicata dall’architetto Francesco Finocchiaro sul Corriere Etneo (riflessioni che accompagnano da oltre due anni con successo le domeniche del nostro quotidiano on line).
Rileggiamolo quel commento, capolavoro di pressappochismo e sprovvedutezza: “Non ho letto l’articolo del Corriere Etneo e non so chi lo ha scritto, ma parlare di investimenti per la cultura in questo momento, quando ancora non ci siamo ripresi del tutto dall’emergenza Covid è veramente da dementi”.
Un’entrata a gamba tesa, insensata e offensiva nei toni. Finocchiaro, che è ‘uomo d’onore’ nel senso inteso da Shakespeare, il bardo demenziale, non se l’è presa sul piano personale ma ha indicato la luna cui era diretta l’offesa: tutti quelli che, a vario titolo, credono che proprio dalla cultura debba venire il salto di qualità di ogni comunità.
Ora, a distanza di 24 ore, il Comune lancia una lodevole iniziativa: un dialogo videoregistrato del giornalista Salvo Fallica, consulente per la Cultura del Comune di Paternò, con l‘infettivologo catanese Fabrizio Pulvirenti, sopravvissuto all’Ebola. Al dibattito partecipa anche il sindaco Naso.
Il Comune, in una nota, valorizza l’evento spiegando che la cultura è il motore della rinascita. A questo punto vien da dire all’assessore Natoli: Ma vuoi vedere che son diventati dementi anche quelli dell’amministrazione di cui lei fa parte?
Nei fatti, è bastato uno slogan della sua amministrazione per smentire quella frase sbagliata e offensiva.
L’assessore dalla parola veloce provi a fare la cosa più sensata dopo lo sfondone di cui si è resa protagonista: chieda scusa e morta lì. Si chiama buon senso e non è roba da dementi.