Nell’ambito del rafforzamento dei controlli predisposti all’interno della città di Adrano, volti al contrasto di ogni forma di illegalità, in considerazione tra l’altro della ripresa della mobilità nella cosiddetta “Fase 2” dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, agenti del locale Commissariato di Pubblica Sicurezza hanno denunciato una donna (D.M.) di anni 41 e il figlio di lei (S.D.G.) di anni 23, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacenti.
Avuta notizia infatti che all’interno dell’abitazione dove risiedono gli odierni indagati potesse essere occultata della sostanza stupefacente, gli agenti si sono recati immediatamente presso l’indirizzo di madre e figlio per effettuare un’accurata perquisizione. Alla vista degli operatori di polizia, la donna ha occultato due involucri all’interno del proprio reggiseno.
Avvedutisi di ciò gli agenti hanno invitato la donna a consegnare spontaneamente quanto occultato. Persuasasi di tale invito, la donna ha consegnato due contenitori al cui interno veniva rinvenuta dell’eroina.
La successiva perquisizione dell’abitazione ha permesso altresì di rinvenire la somma di 850 euro suddivisa in banconote di vario taglio.
Nel corso della perquisizione, gli operatori di Polizia hanno riscontrato che l’impianto dell’energia elettrica dell’abitazione era scollegato dal relativo contatore e allacciato alla rete generale. Per tale motivazione la donna è stata deferita all’autorità giudiziaria per il furto di energia elettrica.