Adrano: “Peggio del Covid c’è il virus del teppismo”. Post-denuncia di un giovane non rassegnato

Ad Adrano la movida non esiste.

Ora che si è allentata la morsa del lockdown, c’è chi prova a ritrovare un po’ di normalità. Senza successo, è il caso di dire. Lo racconta in un post assai indignato Angelo Petrina, giovane imprenditore locale. “Esco per rilassarmi e torno schifato” scrive in queste righe di indignazione civile che, vogliamo crederci, alimentano ancora un filo di speranza.

Ecco il testo del post-denuncia.Ecco il testo del post-denuncia.

Vorrei scrivere chilometri di post su Adrano, su ciò che è la vita serale, non dico notturna, ma in pieno centro (via Roma, via Garibaldi). E’ un continuo sfrecciare di auto e moto, ore 21-22, ovviamente immagina se sanno cosa sono gli attraversamenti pedonali posti a 10m l’uno dall’altro e a cosa servono sgommate, manovre non da cds, tutti pseudo teste di m… malandrine. Una città piena di stronzi, allo sbando, e in tutto questo regna l’omertà. Omertà ovunque. Una volante non si vede, vorrei sapere quante pattuglie sono in servizio a quell’ora e dove cazzo siano tutti di così importante se non in centro!

Dove c’è una concentrazione di aborti mancati, allucinante! Qui c’è un virus molto più pericoloso del Covid. Qui c’è un virus che colpisce il dna di figli persi di genitori incapaci che nella vita sono più falliti dei figli.

Tutti presi dall’alcol, dal teppismo: ma veramente credono che nessuno possa mettergli la testa dentro al culo? O credono che debba essere uno di loro per poterlo fare? Cioè, secondo loro hanno le chiavi della città perché adottano questo stile di vita e quindi nessuno può dirgli nulla?

Vedo solo gente che alza le spalle e dice “Questa è Adrano”. Ma che schifo, una passeggiata in centro è più rischiosa di un aperitivo in Iraq! Non entro nel merito del lavoro di Polizia e Carabinieri, massimo rispetto, ma ancora mi chiedo come si possa per ore assistere a uno scenario del genere in pieno centro, senza nessun intervento di contrasto. Adrano è una città da decimare, forse più volte, troppo sporca, sudicia, puzza di decomposizione. È una città già morta, fantasma, aspetta solo l’estrema unzione. E qui si dovrebbe parlare pure di politica e amministrazione, ma io ne capisco meno di quanto un sordo ne capisca di musica.

Stasera lo sfogo è questo: esco per rilassarmi e torno schifato e amareggiato. Se la brava gente però esce di casa per rischiare la vita, ci credo che preferisce fare 10 km e godersi la tranquillità dei paesi limitrofi. E io sono uno di loro! E di certo non posso smentirmi! Come dargli torto?

Angelo Petrina

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