Dopo alcuni mesi di quarantena causa emergenza Covid-19 è tornata a riunirsi l’assise civica paternese chiamata ad approvare il rendiconto delle gestione per l’esercizio finanziario 2018.
La Regione Siciliana aveva nominato un commissario ad hoc, il quale ha lanciato un ultimatum al consiglio comunale: approvare il rendiconto entro 30 giorni dalla prima convocazione.
Qualora così non fosse, il Consiglio sarà sciolto e per buona pace di tutti ci penserà il commissario ad approvarlo. E’ stata una seduta alquanto tormentata per la maggioranza che appoggia il sindaco Nino Naso, il quale ancora una volta deve prendere coscienza che in consiglio non ha più una maggioranza. Una seduta rinviata al prossimo 27 maggio su proposta dell’opposizione per avere dagli uffici alcuni chiarimenti sul rendiconto 2018. A fare una sintesi di come è andata la prima seduta consiliare ai tempi del Covid è la consigliera pentastellata Claudia Flammia, la quale sul proprio profilo social spiega cose è successo a Palazzo Alessi: “Non è stato concesso alla stampa di prendere parte alla seduta, neanche per le riprese di un solo operatore (quando in questi mesi il sindaco ha fatto riunioni che sono state riprese dalle emittenti e QUESTA NON È LA RUSSIA)”, ha scritto Flammia.
La presidenza del Consiglio aveva specificato che l’adunanza consiliare si sarebbe tenuta a porte chiuse al fine di evitare assembramenti e che la visibilità della seduta sarebbe stata garantita dalla diretta streaming. In secondo luogo la consigliera ha evidenziato che “l’opposizione diventa maggioranza con un rapporto di 13 voti (dell’opposizione) a 0 (della maggioranza inesistente che abbandona l’aula al momento del rinvio motivato).
E ancora assenza del sindaco e di tutti i suoi assessori, eccetto il sig. Mannino, perché sanno che qualora questo bilancio – si legge nel posto- non dovesse essere approvato, soltanto il consiglio andrebbe a casa ed il sindaco continuerebbe a “governare” con un commissario per i prossimi due anni (senza la maggioranza dovrebbe rassegnare le sue DIMISSIONI)”. Inoltre la Flammia attacca i consiglieri di maggioranza che sarebbe usciti dall’aula urlando, tra loro, dice l’esponente penta stellata il “Presidente del Consiglio che dovrebbe essere super partes”; esponenti della maggioranza che hanno chiesto agli avversari dell’opposizione di avere “il coraggio di votare questo bilancio, come se non avessero governato per tre anni. Paternò ha la possibilità di scegliere cosa NON vuole più essere”.
Sulle criticità e incongruenze evidenziate dall’opposizione sul rendiconto 2018 intervengono, attraverso una nota congiunta il M5S Paternò, Città Futura, Paternò al Centro ed Europa Verde. “I soliti ritardi, le solite proroghe – afferma Salvo La Delfa già candidato Sindaco del MoVimento 5 Stelle – le consuete criticità legate ai rapporti debito/credito con la partecipata Simeto Ambiente. Sollecitiamo dal 2015 la politica locale a risolvere il problema dei residui, da quando nessun rappresentante del M5S sedeva tra gli scranni dell’assise civica e continuiamo a farlo da opposizione consapevole e responsabile. Inoltre, questa amministrazione continua a fare un uso ridondante e improprio di anticipazioni di cassa a tal punto che il collegio dei revisori ha dovuto evidenziare, nella consueta relazione, lo stato di deficit strutturale in cui risiede l’ente”.
Di mancata programmazione parla, invece, “Città Futura” per la quale l’emergenza Covid-19 ha fatto emergere “quanto vulnerabile sia il sistema gestionale del nostro Comune, basti pensare ai tempi biblici impiegati per la distribuzione dei buoni spesa”. Mentre “Europa Verde” ha specificato che la situazione del consuntivo 2018 “mette finalmente in luce che l’ostentata sicurezza del sindaco non si basava su dati concreti, ma sul tentativo di nascondere la reale situazione in cui è arrivato il comune in questi ultimi 3 anni. Il totale abbandono di una politica di recupero dei crediti, nessun contenimento della spesa, provato ancora di recente dalla nomina di consulenti decisamente poco utili alla vita della città, una fumosa gestione dei rapporti con l’azienda idrica (ancora inspiegabile inesistenza di un contratto di servizio), sono alcuni elementi sui quali il sindaco non ha mai voluto fare chiarezza ed oggi esplodono in modo chiaro”.
Per “Europa Verde inoltre è inspiegabile la crisi finanziaria del comune visto il risparmio dovuto ai molti pensionamenti degli ultimi due anni: “Viene da chiedersi come sia stato speso il denaro risparmiato dagli stipendi comunali”.
Infine “Paternò al Centro”, parla di una amministrazione che non ha una visione chiara della città ” “preferendo assegnare poltrone ed incarichi per convenienza e non per competenza, quando pur di fare bella figura con la città si è disposti a spendere ciò che non si ha in cassa. Invitiamo il Sindaco, vista la fine del suo progetto elettorale, ad un gesto di grande apertura. Azzeri l’attuale Giunta e dia vita ad un governo di saluta pubblica, altrimenti si dimetta”.