Tremestieri Etneo, picchia il padre per avere i soldi della droga: 23enne arrestato per maltrattamenti

I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Gravina di Catania, nella flagranza, hanno arrestato un 23enne di Tremestieri Etneo per maltrattamenti in famiglia ed estorsione.

I militari nel tardo pomeriggio di ieri avevano ricevuto una richiesta d’aiuto da parte di una donna che li informava disperatamente del fatto che il figlio, con tono minaccioso, pretendeva per l’ennesima volta la somma di 50 euro e che, di fronte all’indisponibilità economica espressa, quest’ultimo le diceva di richiedere un prestito alla nonna.

Immediatamente attivatisi i militari si sono recati nei pressi dell’abitazione in questione, sita in via Nizzeti, dove in un’area di servizio, effettivamente, notavano la presenza della donna accompagnata dal marito e dal figlio, da essi conosciuto perché denunciato qualche giorno addietro per reati in materia di droga, che stava allontanandosi per far rientro nell’abitazione.

I militari hanno subito notato che il genitore 55enne aveva una ferita lacero contusa sanguinante al setto nasale provocata, come da egli stesso riferito, dalle percosse del figlio che pretendeva i soldi per l’acquisto della droga ma l’uomo però, visitato da personale del 118 frattanto accorso, non aveva inteso di recarsi in ospedale per non lasciare sola la moglie in quei momenti così concitati.

Intanto che la madre riceveva la telefonata del figlio ascoltata in viva voce dai carabinieri, nel corso della quale quest’ultimo reiterava con analoghe modalità le sue richieste, conversazione questa che poi veniva interrotta dalla madre per lo sconforto provocatole.

I militari quindi, recatisi con la coppia presso l’abitazione, hanno trovato al suo interno il ragazzo notando anche che le porte della camera da letto dei genitori e della cucina erano chiuse a chiave in quanto, come spiegato dalla donna, quest’ultima cercava d’impedire al figlio di rovistarvi alla ricerca di soldi o di distruggere ogni cosa per placare la sua ira dovuta alla mancanza della droga.

Per tali motivi, espletate le formalità di rito, l’arrestato è stato trattenuto in camera di sicurezza in attesa delle determinazioni dell’autorità giudiziaria.

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