I Carabinieri della Stazione di Trecastagni hanno denunciato un 31enne ed un 39enne, entrambi del posto, per omessa denuncia di detenzione di materiale esplodente ed esplosioni pericolose.
La vicenda, che ha visto negativamente protagonisti i due trecastagnesi, è imperniata sulle soppresse manifestazioni per i festeggiamenti che, tra il sacro ed il profano, caratterizzano la sentita festa religiosa dei compatroni Santi Alfio, Filadelfo e Cirino.
L’anno in corso è stato purtroppo travolto dall’impeto del COVID-19 con la perdita di vite umane innanzitutto, ma nostro malgrado ha causato anche -e purtroppo chissà per quanto tempo ancora- l’abbandono dei nostri costumi, delle nostre abitudini e tradizioni, con la forzata ed ovvia necessità di pensare al nostro futuro in maniera diversa.
Ecco, questo preambolo era necessario per la comprensione dell’incosciente e forse anche contestatorio comportamento dei due denunciati, che per la sua platealità ragionevolmente lascia supporre una sorta di reazione alle imposizioni sofferte, i quali domenica scorsa proprio in occasione della rituale ma stavolta necessariamente deserta celebrazione della festa, hanno pensato bene di far esplodere due grosse batterie di fuochi pirotecnici senza alcuna autorizzazione, compromettendo soprattutto l’incolumità dei loro stessi concittadini.
Intorno alle ore 13.00 di domenica scorsa i primi botti sono stati uditi dal comandante della locale Stazione Carabinieri che, immediatamente raggiunta la zona d’accensione, ha colto con le mani nel sacco il 31enne in via Papa Giovanni XXIII mentre era intento a regolare il traffico evitando così alle autovetture di travolgere i fuochi pirotecnici che, però, erano stati accesi anche in un’altra postazione.
I militari si sono quindi attivati ascoltando le “voci del paese” e quindi, con il successivo riscontro di un sistema di videosorveglianza, hanno individuato il 39enne che sceso dal suo fuoristrada ha acceso altri fuochi pirotecnici in via Teocrito, a circa 500 metri di distanza dall’altra postazione, allontanandosi poi di corsa ma non riuscendo a far deviare tempestivamente dal suo percorso una ragazza di 16 anni che, con il suo fratellino di 4 tra le braccia, stava andando proprio in quella direzione.
Potrebbe dirsi che stavolta Alfio, Filadelfo e Cirino abbiano compiuto un miracolo perché solo per un caso fortuito, la caduta della scarpetta del bambino, la ragazza è stata costretta ad abbassarsi per riprenderla scampando ai razzi della batteria.