L’ergastolano Cataldo Franco, 85 anni, originario di Gangi (Palermo) e condannato per il sequestro e l’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, ha ottenuto la detenzione domiciliare per il rischio Covid-19.
L’uomo, che tenne segregato il figlio del pentito Santino Di Matteo nell’estate del 1994, per un periodo di circa due mesi, è anziano e malato ed è tornato nella sua casa di Geraci Siculo (Palermo) per il pericolo che potesse contrarre in carcere il Coronavirus.
Questo in applicazione delle norme tendenti a ridurre il numero delle persone detenute nell’attuale periodo di emergenza.
Franco “restituì” l’ostaggio – rapito per imporre al padre di ritrattare le proprie accuse – all’inizio della stagione delle olive, perchè gli serviva il capanno in cui veniva tenuto il ragazzino, poi assassinato e sciolto nell’acido su ordine di Giovanni Brusca il 12 gennaio 1996.