Paternò, il legale di Rapisarda: “Domiciliari non da ricondurre a Covid. Dossier sanitario già prima dell’emergenza”

Dall’avv. Francesco Messina, uno dei legali del paternese Antonino Rapisarda, riceviamo una precisazione relativa alla notizia – pubblicata anche dal Corriere Etneo – della concessione al suo assistito degli arresti domiciliari per motivi di salute.

Questo il testo della nota:

Rispetto all’articolo pubblicato da questa testata su mafia e covid, ai suoi contenuti e accostamenti si vuole puntualizzare che la posizione del sig. Rapisarda Antonino non consente alcuna automatica riconduzione al fenomeno covid 19.

Il provvedimento del giudice di sorveglianza fotografa diverse e conclamate concause che hanno determinato la modifica del regime detentivo.

Esisteva, infatti, molti mesi prima dell’emergenza covid, un dossier sanitario aperto dalla magistratura di sorveglianza che quotidianamente si arricchiva di complicanze e acutizzazioni delle plurime patologie di cui è tristemente affetto il Rapisarda. Il dossier è coinciso temporalmente con l’emergenza covid e con l’aggravarsi del particolare quadro clinico, ma il provvedimento è stato adottato nel pieno rispetto delle norme codicistiche e dell’ordinamento penitenziario orientate al rispetto dell’art.27 della costituzione.

Tali norme generali e astratte si applicano a tutta la popolazione detenuta perché la salute è un diritto intangibile che non può essere compresso da distinzioni fra detenuti di serie A e serie B.

Personalmente aborro quelle scelte legislative che inciderebbero su diritti costituzionalmente garantiti spinte solo dalla scia voluttuosa delle onde emotive estemporanee: nessuno tocchi i diritti di Caino!
Avv. Francesco Messina

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