L’Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) ha comunicato che l’intensa attività eruttiva, registratesi in mattinata sull’Etna, poco dopo mezzogiorno ha perso di consistenza. In particolare l’attività di fontana di lava si è gradualmente attenuata fino a cessare.
Anche la cospicua emissione di cenere che ha generato un pennacchio innalzatosi fino a circa 5 km di altezza dai crateri spinto verso i quadranti orientali del vulcano dai venti dominanti si è progressivamente attenuata.
La colata lavica formatasi, in realtà non era altro che un accumulo e successivo rotolamento sui fianchi del cono del NSEC di materiale piroclastico emesso durante le fasi di fontanamento.
L’attività eruttiva è iniziata intorno alle 8.30 con l’avvio di una attività stromboliana al “cono della sella” del NCSE per poi evolversi in una fontana di lava. L’attività ha generato l’emissione di un pennacchio di cenere che nelle fasi iniziali era piuttosto blanda e poi è progressivamente aumentata di intensità. La cenere è ricaduta sul versante orientale del vulcano per la maggior parte in Valle del Bove.
Sono state segnalate ricadute di materiale fine anche sull’abitato di Zafferana. Continua l’attività stromboliana al cratere Voragine, iniziata nel settembre 2019.