Dal focolaio di Troina all’ospedale Umberto I di Enna, contagiato dal Coronavirus.
L’infermiere adranita Toti Di Marzo, 37 anni, in questo video-racconto fatto al Corriere Etneo parla dei momenti drammatici immediatamente successivi al contagio.
Il respiro affannoso, la situazione che peggiora di ora in ora. C’è solo il tempo per lasciare un messaggio audio alla famiglia, al triage dell’ospedale – infatti – non c’è alcun segnale telefonico.
I medici lo sottopongono a ventilazione assistita. Mentre indossa la maschera che lo aiuta a respirare il personale sanitario gli raccomanda di essere forte: “Nessuno mi assicurava che avrei superato la notte”.
Dopo giorni d’ansia, lontano dalla moglie, dalla figlioletta, da tutto il resto della famiglia che vive ad Adrano, per fortuna la luce in fondo al tunnel.
Nei giorni dell’attesa sono stati con il fiato sospeso anche i suoi amici, quelli dell’Inter Club Peppino Prisco di Adrano che lo hanno invitato a non mollare. Sono riusciti perfino a fargli un regalo speciale: un video messaggio assai affettuoso del nerazzurro Candreva.
Per la ‘risalita’ e il ritorno alla normalità, Toti ha scelto l’immagine di un leone con la mascherina e la scritta “sto tornando”. In fondo è ciò che è stato: un leone costretto a indossare la mascherina, ben conscio che tanti altri leoni come lui, purtroppo, non ce l’hanno fatta.
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