Il primo contagiato di Adrano si è fatto vivo dall’ospedale dove si trova ricoverato: “Sono io! Quello attaccato ad un respiratore sono io! Quello che in molti dicono ‘Il primo caso di Adrano’.
Sapete, io non ho deciso di trasgredire a nessuna regola. Io ho lottato insieme alle mie pazienti e con loro sono risultato positivo. Io una scelta non l’ho avuta. Quindi voi cercate di prendere sempre quella migliore per tutti”.
Il post di commento nel profilo di una community porta tanto di firma. Il primo contagiato da Covid-19 lavora come infermiere all’Oasi di Troina.
E’ in quel focolaio, a contatto con i degenti da assistere, che l’infermiere ha contratto il Coronavirus. Come scrive egli stesso, non ha commesso alcun azzardo né errore, perché appartiene alla categoria di medici e paramedici di quanti in questa emergenza stanno pagando il tributo più alto. Ciò che conta è che ora le sue condizioni sono buone.
E’ importante sottolineare che dopo la scoperta della propria positività al Covid-19 l’infermiere adranita non è rientrato ad Adrano e non è stato, quindi, in contatto con parenti e amici. Questi ultimi, a dire il vero, lo hanno sommerso di messaggi di auguri e di affetto.
Dall’ospedale di Troina, dove lavora, giovedì scorso – quando la sua vicenda era nota a pochissimi – su un post, sopra la foto di un paio di guantoni da boxe “il primo caso di Adrano” aveva scritto: “Incassare un colpo non vuol dire andare al tappeto. Barcolliamo sì, ma non siamo ancora sconfitti. Pensavamo il nemico fosse domato, lontano, e siamo ritrovati contro sullo stesso ring”.