Quella della Madonna Annunziata patrona e protettrice di Bronte è una festa sentitissima nell’omonima cittadina.
Ogni anno, anche l’Arcivescovo di Catania Gristina è presente a lodare la Madonna insieme ai fedeli e Le rende omaggio con una Messa celebrata con l’accompagnamento di canti e strumenti musicali. Tra le numerose messe che vengono predicate durante la giornata dedicata alla Madonna, l’usanza vuole che un’altra caratteristica della giornata sia un’occasione di riunione tra familiari, amici e vicini di casa: “i Vigginelli”.
Molto tempo fa questa usanza era una “necessità”, un aiuto per i più bisognosi. Chi chiedeva una grazia o semplicemente qualcuno con un buon cuore faceva una promessa alla Madonna e organizzava, in questo giorno o nel giorno di San Giuseppe, questo convivio per sfamare i più poverelli. Così come oggi, il menù prevedeva come primo piatto la pasta con i ceci, come secondo il baccalà fritto e come contorno il finocchio. Al termine di questo banchetto, ad ogni presente venivano donati del pane decorato con una croce, un finocchio e un’arancia, tutto benedetto precedentemente.
Quest’anno a Bronte, così come nel resto d’Italia, non sarà possibile alcun festeggiamento per la Madonna Annunziata a causa dell’emergenza “Covid-19”. La Chiesa sarà aperta per delle visite individuali ma solo prima della SS. Messa che si terrà a porte chiuse e sarà celebrata da Padre Nunzio Capizzi.
Sarà possibile seguire la SS. Messa in diretta su Radio TRC alle ore 11 di domani domattina. Se per qualsiasi inconveniente ciò non fosse possibile, la SS. Messa sarà registrata e trasmessa nel primissimo pomeriggio. Seguirà l’atto di affidamento del paese alla Madonna.
Alla beatissima Vergine Maria
A pie’ il trono della gloria vostra celeste io depongo questa supplica,
o Divina Madre del nostro Signore Gesù Cristo, e Madre nostra;
(…) Al momento del vostro prodigioso arrivo in Bronte nel simulacro marmoreo della vostra angelica Annunziazione,
parve ai Brontesi udire dal vostro labbro le indelebili dal nostro cuore vostre amorosissime parole:
Brontes civitas mea dilecta protegam te semper
e non mai son venuti meno i salutari effetti
di vostra protezione divina su Bronte ed i Brontesi.
Salvi sempre dalle più ferali calamità di peste, di guerra, di fame,
salvi sempre per vostra intercessione dalle lave devastatrici dell’Etna,
ci avete sempre più attratti ed incatenati al vostro amore.
Salvi sempre dalla maggior sventura del mondo, l’irreligione e l’empietà,
ci avete fatto vostri sempre più…
Divina Madre, che resta pel vostro Bronte?
Non altro che il divino beneficio inestimabile;
che siano lontanissime da Bronte
l’indifferenza in religione, l’empietà, l’ipocrisia e questo coronavirus;
vivi e ferventi il timore divino e l’amor vostro.
Divina Madre,
impetrate ai vostri Brontesi questi inestimabilissimi beneficii divini;
impetrateceli dal vostro divino Figlio, Signore nostro;
saremo allora sicurissimi che uscirà sempre dal vostro materno labbro
la consolantissima promessa:
Brontes civitas mea dilecta protegam te semper
e che avremo la celeste sorte di vivere e morire tutti vostri. Amen, amen, amen
( liberamente tratto dal testo “Storia della città di Bronte”
di P. Gesualdo De Luca –1883)