Coronavirus, il ministro sul blocco collegamenti in Sicilia: “Se non dovesse bastare prenderemo altri provvedimenti”

“Potremmo studiare ulteriori restrizioni. Cercando un equilibrio con i diritti dei cittadini, equilibrio che però corre sul filo tra le decisioni del governo e la consapevolezza del momento da parte di ognuno”.

In un’intervista a la Repubblica la ministra alle Infrastrutture e ai Trasporti Paola De Micheli difende le decisioni del governo in fatto di restrizioni alla mobilità, ma alla obiezione precisa di aver firmato il blocco quasi totale dei collegamenti con la Sicilia via treno, mare e cielo con il rischio di innalzare dei muri anche dentro il Paese, ribatte: “In verità sto facendo di tutto per rispondere di no a questa domanda” e spiega che “più che un blocco” si tratta “della riduzione al minimo essenziale del trasporto come previsto dal decreto del governo, con l’eccezione di motivi di lavoro urgenti, salute e situazioni improrogabili”. Insomma, il muro potrebbe però diventare inevitabile “se mancasse la consapevolezza delle persone a rispettare a queste regole”.

Quanto al diritto alla mobilità, Castelli afferma che nella fase di una pandemia “prevale l’articolo 32 della Costituzione sul diritto alla salute” e che “lo Stato garantisce la Costituzione anche per quelli che non vogliono capire”. Poi chiosa: “Pensi un po’: tuteliamo pure loro”. Però se non dovesse bastare, garantisce la ministra, “prenderemo altri provvedimenti” di tipo restrittivo alla circolazione e alla mobilità.

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