Questa mattina, agenti del Commissariato di Adrano hanno indagato in stato di libertà il diciannovenne C.E. e il diciottenne V. F. di anni 18 (quest’ultimo minorenne all’epoca dei fatti), venivano deferiti all’A.G. poiché resisi responsabili di un’aggressione, con conseguenti lesioni personali, nei confronti di due giovani, uno dei quali minorenne, avvenuta la notte del 21 ottobre 2019, nel quartiere Patellaro – San Paolo di Adrano. A denunciare la vicenda – ricordiamo – è stata l’ex assessore comunale Enza Zuccarà, vice sindaco del Comune di Adrano, ancora in carica all’epoca dei fatti. LEGGI QUI
In un post sul proprio profilo social l’amministratrice aveva parlato di un pestaggio ai danni di un giovane e, subito dopo, la preoccupazione da parte di un complice di organizzare una versione di comodo da offrire alle forze dell’ordine e ai soccorritori. “Non dire che sei stato aggredito, dì che sei caduto…” consiglia all’uomo che giace a terra ancora ferito.
“Dovrebbe essere reato – scrisse 3 mesi fa l’amministratriceo adranita – diffondere la cultura dell’omertà. Come possiamo pretendere un cambiamento se non si è capaci di stare dalla parte del bene e non del male?”
Personale della Squadra Volanti del Commissariato di Adrano, è intervenuto nel quartiere popolare Patellaro-San paolo per segnalata aggressione subita da due giovani.
Giunti sul posto, il personale operante ha constatato la presenza di personale medico del 118 in procinto di prestare cure mediche ad un giovane che presentava il volto completamente tumefatto, perdita di sangue causata da una ferita lacero contusa alla base posteriore sinistra del cranio, il quale farfugliava frasi sconnesse.
Il personale operante, recatosi presso l’ospedale di Biancavilla ha accertato che il malcapitato era ancora in forte stato di agitazione e solo grazie alla somministrazione di farmaci sedativi è tornato alla calma.
Dimesso dall’ospedale e sentito a verbale, il ferito ha dichiarato di aver riportato diverse ecchimosi al viso, una ferita alla testa con 12 punti di sutura, una frattura alle costole ed un serio problema all’occhio sinistro ma non ha saputo indicare le motivazioni dell’aggressione né chi potessero essere gli aggressori.
Lo sviluppo dell’attività investigativa attraverso l’escussione di vari soggetti, l’acquisizione dei tabulati telefonici, l’esame incrociato di alcune telefonate intercorse tra la vittima e i suoi aggressori hanno consentito di acquisire chiari elementi di prova a carico di C. E. e V. F.