Non è una buca, è un ‘canyon’. Quella di via Cappuccini ad Adrano non è una ‘scaffa’ ma l’epitome di una inesistente azione amministrativa. Dentro quella buca – se si guarda con attenzione – si può anche intravedere il destino di una città.
Non è un’esagerazione, badate. Quella buca è lì da settimane, mesi ormai. Si trova lungo la via Cappuccini, strada tra le più trafficate della città percorsa ogni giorno da centinaia di automobilisti. E’ impossibile non vederla. Da quando si è formata, decine di auto l’hanno beccata in pieno. Siamo certi che in tutti questi giorni almeno un amministratore, un dirigente, un impiegato del Comune l’abbia notata. Nessuno, però, ha fatto nulla. Meglio far finta di non accorgersi, suggerisce l’omertà applicata al senso civico.
Eppure, rattopparla in maniera provvisoria è roba da niente. Se sostate davanti a questo ‘monumento’ dell’incapacità per un paio di minuti vi accorgerete che gli automobilisti fanno una mini-gimkana per evitarla senza più imprecare. Segno che l’indifferenza e l’adattabilità al vuoto cosmico che regna in città hanno avuto il sopravvento.
Ma se per una banale buca passano mesi e mesi prima che qualcuno faccia qualcosa, volete si possa sperare di meglio in qualcos’altro? Ecco perché da quel ‘pozzo’ di via Cappuccini è financo possibile scorgere il destino di una comunità.
Ad Adrano la ‘congiura del silenzio’ ha ormai soffocato perfino l’elementare indignazione dei cittadini. Tace, a tratti infastidita, la compagnia di giro chiamata a governare mentre hanno smesso di arrabbiarsi perfino i cittadini più resistenti. Una diserzione collettiva dove a nessuno interessa più di nessuno. Ecco perché la buca di via Cappuccini è qualcosa di più di una banale ‘voragine’ stradale: è la pre-visione dello sprofondo di una città.