“L’Etna in fondo è come una mamma che per cucinare ha tanti fornelli a disposizione, tante bocche vulcaniche.
E ci avvisa quando vuole preparare il pranzo ma non ci dice quale fornello utilizzerà”. Nel sabato delle meraviglie per la città di Catania e per l’Etna in particolare, ecco la narrazione perfetta di Alberto Angela, ‘cucinata’ (è il caso di dirlo) per gli spettatori meno smaliziati che chiedono di sapere come ‘funzionano’ le eruzioni sulla Montagna.
Ieri, dicevamo, il maestoso Vulcano si è visto in tv più di quando Bruno Vespa ha da promuovere il proprio libro in uscita. Dopo pranzo, per cominciare a scaldare i telespettatori, è andato in onda Linea Bianca. Massimiliano Ossini, Giulia Capocchi e Lino Zani ci hanno mostrato le immagini bellissime del vulcano più attivo d’Europa. Da oltre 3 mila metri abbiamo avuto modo di ammirare il mare siciliano. Ben confezionata, con un corredo di immagini sempre apprezzabile, Line Bianca della Rai è stata una trasmissione-antipasto in attesa del piatto forte: le ‘Meraviglie’ di Alberto Angela. A distanza di una settimana, i catanesi nel mondo parlano ancora della strepitosa puntata di sabato 18. Grazie anche a Rai Play, sulla scia del clamore suscitato sono stati in tanti ad averla recuperata per ammirarla in assoluta tranquillità.
Sebbene sia impossibile paragonare l’Etna con Palazzo Biscari e il Monastero dei Benedettini, anche la puntata di ieri ha toccato vette di assoluta bellezza quando ha raccontato del ‘respiro di un gigante’ e, soprattutto, quando si è ‘collegata’ dallo Spazio con l’astronauta paternese Luca Parmitano, secondo il quale “…per un catanese l’Etna è come un amico di famiglia. Uno dei miei primissimi ricordi dell’Etna è la neve sulla montagna. Ammirandola dallo Spazio la bellezza dell’Etna è mutevole ma non varia nella sua qualità: è bella d’estate e anche d’inverno”.
L’ultima puntata della terza stagione si è rivelata anche stavolta un colossale spot a favore della città di Catania e della Sicilia in generale. Un dono di bellezza del quale andare fieri.
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