Naso ha perso la maggioranza e ha perso anche le parole. Da ieri, da quando ha appreso che Vito Rau e 4 consiglieri partono in crociera verso l’opposizione, il primo cittadino non ha aperto bocca. A quel diavolo d’un ‘fratello d’Italia’ di Rau, che ha tirato fuori un coniglio dal cilindro per uscire dall’angolo, Nino Naso vorrebbe rispondere con un numero di magia ancora più sorprendente: sì, ma quale? Naso non è certo David Copperfield, l’illusionista che fece scomparire la Statua della Libertà. Rimpiazzare 4 consiglieri in un colpo solo è difficile, se non impossibile.
Certo è che da ieri si è aperto il ‘mercato delle vacche’ per la maggioranza di Naso. Due posti in giunta, più qualche incarico di complemento, sono il bottino a disposizione per tentare l’impresa disperata. Chi accetta sa che corre un rischio altissimo: perdere la faccia e fare la figura del profittatore opportunista che sale sul carro per ragioni di mero tornaconto.
Consiglio non richiesto: si può sempre recitare la parte dei ‘responsabili’ che in un momento di grande fibrillazione politica per la propria città accettano di fare il ‘beau geste’ e venire in soccorso.
Per il primo cittadino, però, imbarcare nuovi adepti è l’imperativo categorico e non più rinviabile: con l’ammutinamento sancito ieri, i numeri giocano tutti a sfavore del ‘presente sempre’.
Si può riprendere il discorso con i ‘sammartiniani’ di Italia Viva che hanno due consiglieri, Cirino e Virgillito (quest’ultima, però, non è mai stata convinta della bontà di entrare in giunta).
Con Italia Viva – a quanto pare – non c’è stato un avvicinamento dell’ultim’ora. Non solo: la constatazione dell’esiguità dei numeri detenuto da Naso in Consiglio (8 su 24) potrebbe indurli ad assumere posizioni nette in Consiglio.
Un paio di altri consiglieri, Naso potrebbe raccattarli dagli altri partiti. Bisogna essere convincenti e persuasivi ed è ciò che sta facendo in queste ore.
Pomeriggio, alle ore 17.30, a Palazzo Alessi, i 4 consiglieri ‘anti-Naso’ terranno una conferenza stampa per spiegare le ragioni dell’addio alla maggioranza.
