L’Anas si difende dalle ‘bastonate’ di Musumeci sul viadotto Cannatello: “Su strade provinciali competenza non è nostra”

Anas replica alle nuove accuse di inadeguatezza lanciate del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, dopo il blocco della circolazione sulla viabilita’ in bypass al viadotto Cannatello dell’autostrada A19 “Palermo-Catania”, a causa di un incidente che ha visto coinvolto un mezzo pesante. La societa’ autostradale precisa che l’incidente “non si e’ verificato lungo il percorso alternativo indicato da Anas per i mezzi pesanti eccedenti le 3,5 tonnellate in direzione Palermo-Catania che, in base all’ordinanza Anas del 27 dicembre, prevede l’uscita allo svincolo di Tremonzelli e, dopo avere percorso le strade statali 120 e 117, il rientro in autostrada allo svincolo di Mulinello”.

Tale percorso alternativo e’ quello che Anas consiglia di percorrere a prescindere dalle condizioni di traffico e meteorologiche, in sostituzione di quello con uscita a Resuttano che prevede la percorrenza delle strade provinciali 19 e 112, lungo le quali tuttavia, “non era e non e’ in vigore alcuna limitazione al transito in ordine a limiti di sagoma o massa”. L’incidente che ha causato il blocco dei mezzi pesanti e’ avvenuto su un tratto di strada provinciale, e non sul percorso alternativo indicato da Anas, “circostanza che sembra non essere nota al presidente della Regione”. Lungo tali strade provinciali Anas, “non ha alcuna competenza; nonostante cio’, nello spirito di fattiva e leale collaborazione tra istituzioni, su richiesta delle amministrazioni locali ha comunque provveduto ad avviare interventi urgenti di messa in sicurezza del piano viabile, attualmente in corso di esecuzione”.

Quanto alle critiche del presidente sulla gestione delle autostrade siciliane che, ha detto Musumeci, “continuano a cadere a pezzi nell’impotenza di chi dovrebbe assicurarne la piena efficienza”, Anas ricorda “ai siciliani” che le autostrade siciliane in gestione diretta di Anas sono la Tangenziale di Catania, l’autostrada Catania-Siracusa, l’A19 Palermo-Catania, l’autostrada A29 Palermo-Mazara del Vallo e le sue diramazioni per Trapani e per gli aeroporti di Birgi e Punta Raisi.
Le autostrade A18 Messina-Catania, A20 Messina-Palermo e Siracusa-Gela, quest’ultima da anni in esercizio soltanto fino a Rosolini, “sono invece di competenza del Consorzio autostrade siciliane, ente pubblico regionale alle dirette dipendenze di Musumeci”. Infine, Anas nega “con fermezza” di perseguire “una politica ‘del rappezzo'”.

Anzi, precisa che la Direzione Operation nazionale e la Direzione regionale siciliana di Anas hanno predisposto fin dal 2017 “un piano di manutenzione straordinaria dell’A19 articolato e completo che prevede investimenti pari a 850 milioni di euro lungo tutta l’arteria, in parte gia’ eseguiti, e piu’ in generale, un piano di manutenzione programmata di tutta la rete stradale siciliana per il quale sono previsti 1,1 miliardi di euro, dei quali circa 180 milioni in interventi gia’ attivi e 600 milioni per interventi di prossima attivazione”. L’avvio e l’avanzamento degli interventi di manutenzione e riqualificazione “e’ condizionato dalla necessita’ di trovare un compromesso tra l’esigenza di accelerare l’attuazione mediante l’attivazione di piu’ cantieri contemporanei e l’opportunita’ di attenuare i disagi alla circolazione che gli stessi cantieri inevitabilmente creano, limitandone quindi il numero. Tale necessita’ nasce sicuramente da un gap manutentivo che si e’ accumulato negli scorsi decenni, problema peraltro non limitato alla Sicilia, ma diffuso in gran parte del Paese, che pero’ non e’ attribuibile ad Anas ne’ tanto meno all’attuale gestione, ma a scelte politiche del passato che non hanno previsto lo stanziamento di fondi adeguati per la manutenzione”.

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