Con la strambata del voto sul ‘monte ore’ dei precari aveva chiarito, e anticipato, la propria posizione politica, diametralmente opposta a quella del sindaco.
Ora, nella nota d’addio alla maggioranza e al primo cittadino, la consigliera Agata Marzola – fedelissima di Vito Rau – spiega le proprie ragioni. Tutto è riassumibile in un concetto: non le andava di fare il consigliere-soldatino al servizio del sindaco.
“Ho creduto in un progetto – scrive sui social Agata Marzola – che doveva essere un progetto di rilancio della città, con importanti e forti azioni che andavano compiute con forza, determinazione e condivisione. Tutto questo è mancato. È mancata soprattutto la condivisione dell’azione politica. Forse qualcuno ha pensato che il ruolo del consigliere fosse quello di eseguire disposizioni senza poter dire altro”.
La consigliera di Alleanza per Paternò elenca un paio di ‘defaillances’ attribuibili alla maggioranza che ha appena lasciato e sottolinea la scelta – meglio ancora: l’esigenza – di non stare zitti nel tentativo di ricavarne un beneficio.
“E sarebbero molti – aggiunge – gli esempi da fare, dall’aumento del monte ore ai dipendenti comunali alla richiesta di apertura dello sportello europeo mai presa in considerazione. Io devo essere leale, lo devo essere con i cittadini che rappresento. Sarebbe facile rimanere in maggioranza, in silenzio senza dar fastidio nella speranza di poter raccattare qualcosa, ma non è questa per me la politica. E per questo, con serietà, ho maturato la scelta di non condividere più questo percorso che nulla sta producendo per la città. Lo devo a me stessa, lo devo a chi mi ha dato fiducia, lo devo alla mia comunità”.