Un approvvigionamento idrico a singhiozzo sta mettendo a dura prova la pazienza dei cittadini paternesi, soprattutto quelli residenti nei quartieri Scala Vecchia, Sardegna e Coniglio, ma anche Santa Barbara e Sant’Antonio.
Da oltre 48 ore i rubinetti delle casa sono a secco. Anche nelle abitazioni dove sono presenti vasche di raccolta l’acqua, quest’ultime sono ancora prosciugate. Il servizio idrico in città è gestito dall’Ama, la partecipata del Comune, il cui centralino in queste ore è assai arroventato, viste le centinaia di chiamate di utenti arrabbiati.
Il territorio del comune di Paternò dal punto di vista dell’approvvigionamento idrico è alimento da sei pozzi alcuni di proprietà dell’Ama, altri di privati i quali emettono fatture all’Ama per l’acqua fornita; partecipato che provvede a pagarle. I pozzi da cui arriva l’approvigionamento idrico sono Ardizzone, Currone, Raffo, San Vito, Di Natale e Acque Nord.
I disagi derivano dalla mancata operatività di quest’ultimo: prima per il distacco della fornitura elettrica da parte del servizio elettrico perché il proprietario risulterebbe moroso nei pagamenti; peraltro il titolare del pozzo è creditore nei confronti dell’Ama di diverse centinaia di migliaia di euro ossia di fatture non saldate da parte della partecipata del Comune. Dopo diverse ore dal distacco la fornitura elettrica è stata ripristinata; successivamente si è registrato un guasto in un tratto della condotta del pozzo Acque Nord. Da quanto si apprende, sono in corso i lavori di sistemazione della tubatura guasta.
Non è ancora certo quando il servizio di approvvigionamento idrico torna regolare. Probabilmente domani, nella mattinata. Ma è solo un ipotesi.