Il Comune di Adrano si costituisce parte civile nell’eventuale processo a carico dei due consiglieri comunali Federico Floresta e Maria Grazia Ingrassia.
L’annuncio viene dato alla vigilia dell’udienza preliminare che dovrà decidere sul rinvio a giudizio dei due esponenti politici accusati di corruzione elettorale assieme ad altri 12 indagati.
L’udienza è fissata per domani alle ore 9.30 al piano terra dell’atrio centrale del Palazzo di Giustizia di Catania.
“Nei giorni scorsi – si legge in una nota del vice sindaco, avv. Giuseppe Currao – abbiamo ricevuto il decreto di comparizione emesso dal GIP presso il Tribunale di Catania sulla richiesta di rinvio a giudizio di due consiglieri comunali con l’ipotesi accusatoria di corruzione elettorale e con la quale il Pubblico Ministero ha individuato il Comune di Adrano quale possibile ‘parte offesa’.
E’ intenzione di questa Amministrazione costituirsi parte civile (la proposta di deli-berazione già pronta venerdì non è stata ancora adottata per questioni pratiche) al fine di tutelare l’immagine sia dell’organo ‘Consiglio comunale’ (di cui i due imputa-ti fanno parte) sia della cittadinanza in genere che, qualora l’ipotesi accusatoria a conclusione del dibattimento risultasse fondata, ne uscirebbe compromessa.
Ricordiamo, infine, che, secondo i principi sia della nostra Carta costituzionale che della Carta Europea dei Diritti dell’Uomo, ciascun imputato deve presumersi inno-cente fino alla condanna definitiva con sentenza passata in cosa giudicata e tali principi questa Amministrazione continuerà a condividere confidando, pertanto, nella innocenza e nella buona fede dei due consiglieri imputati”.
In queste ore l’amministrazione formalizzerà la decisione: l’incarico sarà affidato a un legale esterno.
La vicenda – com’è noto – riguarda la compravendita di voti nel corso della campagna elettorale per le amministrative del 2018.
Floresta, Ingrassia e Antonino Furnari, marito di quest’ultima, secondo la Procura “…creavano, e gestivano una rete di soggetti che, in cambio di somme di denaro, avrebbe dovuto agire nel territorio per procacciare voti in favore dei candidati Floresta Federico e Ingrassia Maria Grazia, offrendo e/o elargendo agli elettori somme di denaro ed altre utilità (pizze ndr.), al contempo operando la ‘schedatura’ degli elettori, il controllo del voto presso le relative sezioni e la conseguente verifica della correlazione tra denaro corrisposto e voti ottenuti, nonché la creazione di un vero e proprio ‘database’ finalizzato al riutilizzo con il medesimo sistema di scambio denaro-voti, per successive competizioni elettorali…”.
Stando a quanto accertato dalle indagini, la ricompensa in denaro oscillava tra 25 e 50 euro.
Questi i nomi degli altri indagati.
Valentina Astone, Salvatore Condorelli, Eugen Craciun, Lucia Gatto, Gino Giangreco, Angelo Paratore, Giuseppe Pignataro, Maria Grazia Pignataro, Maria Grazia Russo, Rosaria Scalisi e Vincenzo Scalisi.