Si e’ conclusa con sei rinvii a giudizio l’udienza preliminare per l’inchiesta sui lavori di messa in sicurezza della frana di Letojanni lungo l’autostrada Messina-Catania.
Disastro ambientale, peculato, falso ideologico i reati contestati a vario titolo. Il gup di Messina Maria Militello ha disposto il rinvio a giudizio al 15 aprile prossimo. Nell’inchiesta finirono il direttore generale del Cas dell’epoca Salvatore Pirrone, il responsabile dell’Ufficio tecnico Gaspare Sceusa, l’ex funzionario del Cas Antonino Francesco Spitaleri, l’imprenditore Francesco Musumeci.
Nell’inchiesta anche il geologo Giuseppe Torre e l’ingegnere Francesco Crino’, tecnici nominati dall’impresa. A seguito della frana furono appaltati lavori per un valore di circa 500 mila euro piu’ Iva per la messa in sicurezza della corsia dell’autostrada Messina Catania, lavori che qualche anno fa finirono nel mirino della procura di Messina. Secondo l’accusa sarebbe stata realizzata “un’opera instabile”, nonostante l’intervento per la messa in sicurezza “su un’area interessata da una frana imponente, gia’ qualificata, prima del dissesto, dal piano di assetto idrogeologico, ad alto rischio geologico”.
Circa un anno dopo, prosegue l’accusa, nonostante la rete collocata a protezione fango e detriti finirono sulla corsia destinata alla circolazione.