Bugie, le verità comode e diverse offrono nuove visuali

Non esiste una sola verità. Ci dobbiamo rassegnare. Non esiste un solo punto di vista, un principio unico e immodificabile. Ci dobbiamo abituare a vivere nel dubbio che ci impone la ricerca delle possibili verità. Persino il mondo che ci circonda è – secondo alcuni studiosi – una simulazione personale della realtà; come per dire che la stessa scena che osservano due distinti spettatori è percepita diversamente con scarti e differenze rilevanti. Noi stessi, quando rappresentiamo un ambiente, uno spazio, una relazione, una conversazione, siamo costruttori di una nostra realtà-verità.

Quello che può generare la nostra mente è straordinario. Compone in funzione di: esperienze già vissute (altre simulazioni), ricordi, tracce sensoriali, saperi stratificati, verità consolidate e tanto altro – una storia bidimensionale (unicità di visione) che invece è tridimensionale (infiniti scorci). Come avviene per la rappresentazione grafica di un soggetto, riportata sul piano bidimensionale, quando nella realtà è una figura a tutto tondo. La nostra mente, seleziona una parte di questa forma e la rappresenta come unica verità. Clicca e Continua a leggere

Riguardo l'autore Francesco Finocchiaro

Architetto vitruviano. Credente convinto e appassionato delle religioni. Vive il suo lavoro come una grande passione . Esplora gli innumerevoli paesaggi dell’arte: dalla poesia al giornalismo, dall’architettura alla grafica, dalla comunicazione alle strategie urbane. Docente di storia dell’arte e filosofo dell’abitare. Convinto sostenitore del futurismo e che l’innovazione ha le sue radici nella memoria. Vorace lettore di Papa Francesco, di Pablo Neruda, Lucía Etxebarria e Omero. Vive l’architettura come un Pitagorico, in forma mistica e monastica come il suo architetto preferito, Peter Zumthor.

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