Periodo decisamente poco fortunato per il Comune di Paternò visto che deve fronteggiare diverse beghe giudiziarie; un vero e proprio assedio per la giunta comunale guidata da Nino Naso attaccata sia dall’esterno (vedi i 14 atti stragiudiziali di diffida e messa in morale pari a 650 mila euro promossi dai dipendenti dell’IPAB Salvatore Bellia) che dall’interno: in quest’ultimo caso si tratta di una offensiva che arriva da 48 dipendenti comunali. Per difendersi da quest’ultima offensiva la giunta comunale ha approvato una delibera la numero 1 del 2 gennaio ( atto amministrativo non votato dagli assessori Francesca Chirieleison, Salvatora Tomasello e Vito Rau perche assenti) con la quale dà incarico a un avvocato di Paternò di difendere l’ente comunale dalla citazione in giudizio fatta dai 48 dipendenti comunali. L’udienza dinnanzi al Tribunale del lavoro è fissata per il prossimo 14 gennaio.
I 48 dipendenti comunali “ in data 12.05.2017 prot. n. 15584 hanno notificato ricorso al Tribunale Civile di Catania, sezione Lavoro, – si legge nella delibera di giunta votata lo scorso 2 gennaio – con il quale chiedono accertare e dichiarare l’illegittimità della mancata attivazione delle procedure di progressione orizzontale del Comune di Paternò per gli anni 2009 e 2010 e, per l’effetto, dichiarare il diritto dei ricorrenti al risarcimento del danno da perdita di ‘chance’ nella misura pari al 30% dell’aumento stipendiale dal giorno di decorrenza della progressione orizzontale per gli anni 2009 e 2010 fino al giorno del collocamento a riposo.” Tra i ricorrenti, è specificato nella delibera, c’è anche l’avvocato Alfio Platania, ossia il responsabile ufficio legale del Comune di Paternò.
L’incarico esterno, affidato dal comune paternese al professionista, costerà alle casse comunali 1.756,02 euro a titolo di acconto e salvo conguaglio.”