Musica, 5 anni senza il blues e l’alleria di Pino Daniele: ricordo del musicista napoletano

Cinque anni senza Pino Daniele. Il cantautore napoletano, tra i più apprezzati e innovativi musicisti del panorama italiano, fu stroncato da un infarto il 4 gennaio del 2015. Chitarrista di formazione blues, ma appassionato di diversi generi, Pino Daniele era capace di fondere diverse culture. Le sue canzoni erano la sintesi di elementi musicali e linguistici molto differenti. Creò tra gli anni ’70 e ’80 un nuovo sound napoletano, un latin blues su sonorità mediterranee e testi che riprendevano anche canti e usanze popolari napoletane. Definì lui stesso ‘tarumbò’ la mescolanza di tarantella e blues.

Pino Daniele nacque nel Quartiere Porto di Napoli, primo di sei figli di un lavoratore portuale. Ebbe un’infanzia difficile. Trascorse i primi anni nel basso dov’era nato, poi andò ad abitare a casa di due zie acquisite, che gli garantirono una adeguata sistemazione.
Si appassionò alla musica fin da piccolo, esibendosi per la prima volta a 12 anni, durante una festa di bambini. Imparò a suonare la chitarra da autodidatta. Esordì in un complesso chiamato New Jet, fondato con un compagno di classe ma le prime vere esperienze di composizione ed esecuzione in gruppo arrivarono più tardi, con la fondazione del complesso Batracomiomachia, di cui facevano parte anche Rino Zurzolo e Enzo Avitabile.

La svolta per Pino Daniele arrivò nel 1976, quando entrò a far parte come bassista dei Napoli Centrale, uno dei più importanti complessi del panorama della musica jazz-rock italiana. Il leader era il sassofonista napoletano James Senese, che fu fondamentale per la crescita di Daniele e per la realizzazione dei suoi primi album. Nel 1977 arrivò ‘Terra mia’. “Voglio cantare una Napoli non folkloristica”, disse Daniele a 21 anni in un’intervista presentando il suo lavoro.

Poi l’album ‘Pino Daniele’, nel 1979, e ‘Nero a metà’, nel 1980. ‘Vai mò’, uscito nel 1981, è stato inserito dalla rivista Rolling Stone nella classifica dei 100 album italiani più belli di sempre.

E’ dunque negli anni ’80 che il cantautore-musicista viene consacrato come artista di primo livello. Il 27 giugno 1980 suonò in apertura del concerto di Bob Marley a San Siro. Poi iniziarono le grandi collaborazioni con artisti di fama internazionale. In più di 40 anni di carriera Pino Daniele ha collaborato, tra gli altri, con cantautori come Franco Battiato, Francesco De Gregori e Lucio Dalla, musicisti come Ralph Towner, Mike Mainieri, Claudio Baglioni, Danilo Rea e Mel Collins. Si è esibito in tutto il mondo, dal Festival di Varadero a Cuba e al teatro Olympia di Parigi. Dal vivo si è esibito con artisti come Pat Metheny, Eric Clapton, Chick Corea, Robert Randolph, Bob Berg e Joe Bonamassa.

Tra i brani piu’ celebri di Pino Daniele ‘Terra Mia’, ‘Napule è’, ‘Tutta ‘nata storia’, ‘Quando’, ‘Quanno chiove’, ‘Je so’ pazzo’, ‘Notte che se ne va’, ‘Anna verrà’, ‘A me me piace ‘o blues’. Di lui si ricorda anche l’amicizia con Massimo Troisi, con il quale collaborò per le colonne sonore. Portano la firma di Pino Daniele musiche di ‘Ricomincio da tre’, ‘Le vie del Signore sono finite’ e ‘Pensavo fosse amore… invece era un calesse’. Ma le sue canzoni accompagnano anche le scene di film di Vincenzo Salemme, Nanni Loy, Francesco Rosi, Marco Risi ed altri.
Cinque anni fa, Pino Daniele, che soffriva da anni di problemi cardiaci, si spense all’ospedale Sant’Eugenio di Roma dove era stato trasportato dopo un infarto presso la sua casa di Orbetello.

“Se sono ancora qua – aveva detto nell’ultima intervista, a dicembre 2014 – forse è perché non mi sono mai considerato un cantautore ma un musicista che suona, e i musicisti che suonano non hanno età. La musica ti tiene in vita fino all’ultimo giorno”.

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