Saldi al via in Sicilia. Scatta oggi nell’Isola la corsa all’acquisto sottocosto che muoverà un fatturato di circa 400 milioni. Secondo Confcommercio, ogni famiglia spenderà tra i 200 e i 210 euro con una spesa pro capite di circa 105 – 110 euro nei settori abbigliamento, calzature e accessori. “Sono stime prudenziali, ci sono precisi segnali di buone aspettative – dice – dice Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo -. Quello dei saldi invernali è uno dei momenti più importanti dell’anno per il commercio locale. Oltre che sull’aspetto economico, si punta come sempre su valori importanti come etica e sostenibilità. Il negozio di prossimità rappresenta ancora un caposaldo del commercio sostenibile e l’acquisto nei negozi di vicinato farà diminuire sensibilmente anche i materiali di imballaggio utilizzati per le spedizioni e limiterà l’inquinamento atmosferico legato ai trasporti per prodotti che vengono spediti da lontano”. Decisamente più pessimiste le stime del Codacons, che parla di “un flop totale”.
in Per l’associazione dei consumatori, infatti, gli acquisti durante il periodo di sconti faranno registrare “una pesante flessione, pari a circa il 15 per cento su anno con una spesa media a famiglia che scende a quota 130 euro”. Oltre alla spesa media per il Codacons si ridurrà anche il numero di consumatori che deciderà di fare acquisti: appena il 35 per cento. “La partenza degli sconti così ravvicinata alle feste natalizie e di fine anno – spiega il segretario nazionale dell’associazione dei consumatori, Francesco Tanasi – impedisce alle famiglie di spendere, perché i portafogli dei consumatori sono stati già svuotati dalle festività. Seguendo un trend oramai consolidato negli ultimi anni i saldi invernali di tradurranno in una debacle totale: solo outlet e boutique d’alta moda faranno registrare presenze e numeri positivi, ma saranno principalmente i turisti stranieri a fare acquisti”. Per Tanasi “i saldi di fine stagione appaiono inutili e obsoleti e andrebbero eliminati del tutto, per fare posto sia a iniziative come il ‘black friday’ che registrano il grande favore dei consumatori, sia alla liberalizzazione degli sconti”, conclude Tanasi.