Il veglione di Capodanno dentro il Palazzo delle Arti di Paternò non era uno scherzo. Una delibera dell’amministrazione, varata a seguito di una richiesta di un gruppo di studenti, ne concedeva l’uso per la notte di San Silvestro. Ad annunciare il “Futur Party 2020” – così era stato denominato – è stata una locandina circolata sui social.
L’articolo di ieri del Corriere Etneo ha svelato la cosa denunciando l’utilizzo errato di edifici monumentali della città. Anche se non c’è una comunicazione ufficiale da parte del sindaco Naso, l’amministrazione ha deciso di ritirare la delibera. Gli stessi organizzatori, in una lettera inviata al nostro quotidiano ‘on line’, spiegano di voler fare un passo indietro e annullare tutto. Nella nota i tre organizzatori parlano di un evento organizzato a scopo di beneficenza. Intento nobile che non traspariva dal manifesto ‘futuristico’ messo in circolazione. Sia chiaro, se anche la raccolta fondi fosse stata pubblicizzata nel manifesto, la questione non sarebbe cambiata di un millimetro: dentro un palazzo antico, di proprietà del Comune, non si organizzano feste danzanti. Il fatto che negli anni scorsi ciò sia avvenuto è un’aggravante, non certo una giustificazione per programmare future serate da ballo.
I tre giovani studenti affermano, inoltre, di avere avanzato regolare richiesta all’amministrazione che ha concesso l’uso di Palazzo delle Arti “previo pagamento della concessione”. E’ il ‘modus operandi’ dell’amministrazione che lascia senza parole: fai la richiesta, paga la concessione e il Palazzo delle Arti è a tua disposizione per la festa di Capodanno. Se poi qualcuno ti sgama, toccherà fare un passo indietro. Il Comune di Paternò spieghi, per piacere, com’è possibile che ciò sia avvenuto e se ha intenzione di concedere ancora Palazzo delle Arti, oppure altri edifici storici, per le feste di fine anno.
Ecco il testo integrale della lettera:
A seguito delle polemiche e allarmismi circolati mediante testate on line e social network, i sottoscritti Giuseppe Sapienza, Giovanni Santangelo e Massimiliano Radicchio, nelle qualità di organizzatori del tanto contestato evento del Capodanno ai piedi del Castello Normanno, riteniamo opportuno consegnare le nostre dovute considerazioni e precisazioni .
La serata oggetto della polemica, così come deliberato dalla giunta comunale, doveva essere non solo un momento ludico e aggregativo di giovani studenti paternesi, ma aveva l’obiettivo di aspettare il nuovo anno con la spensieratezza di chi fermandosi a riflettere, nonostante la giovane età, voleva dare un umile contributo a chi altrettanto giovane si trova in una situazione di disagio e/o necessità, cosi come precisato nella richiesta protocollata dai sottoscritti al Comune di Paternò ed accolta dall’amministrazione comunale.
Abbiamo condiviso con l’amministrazione l’obiettivo di una raccolta fondi tra i partecipanti al solo fine di mettere in campo la volontà di fare un’opera benevola nei confronti di chi purtroppo riscontra quotidianamente delle difficoltà economiche, tale volontà e determinazioni risultano ben scritte nelle ragioni per cui la giunta comunale ci ha concesso, previo pagamento della concessione, i locali del Palazzo delle Arti siti presso il “Borgo Gancia” che rappresenta il primo insediamento culturale e sociale della nostra città.
Il nostro senso di responsabilità ci porta a non poter proseguire nell’organizzazione dell’evento presso i locali del Palazzo delle Arti, seppur con la consapevolezza che una “sbagliata locandina” che ha avuto come fine quello di pubblicizzare in forma privata ein maniera goliardico/futuristica, non basta a sminuire la caratteristica di un evento che non avrebbe smarrito la propria motivazione sociale e di beneficienza che per la tale peculiarità è stato approvato dall’amministrazione locale che riteniamo sempre di ringraziare.
Ma assieme alla ragionevolezza di quanto maturato abbiamo l’amara constatazione che parte della nostra città risulta ancora ferma nella incapacità di uno slancio culturale e aggregativo rispetto a giovani studenti universitari, che volevano prestare la propria forza e volontà per condividere e far conoscere nei momenti ludici i nostri beni architettonici, aspetteremo momenti di crescita comunitaria e attenderemo la fine di una politica complottista e di sterili contrasti, ma nell’attesa noi non ci fermiamo, non vogliamo alimentare le critiche ne gli attacchi, ma vorremmo comunque accogliere il nuovo anno in festa e con la matura spensieratezza di giovani studenti che non si arrendono e vi aspettano per festeggiare assieme presso dei locali privati siti nella nostra Paternò.