Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, ha approvato ieri un decreto legislativo recante norme di attuazione dello statuto speciale della Regione Siciliana in materia di armonizzazione dei sistemi contabili, dei conti giudiziali e dei controlli.
Il decreto disciplina le modalità di applicazione di specifiche disposizioni contenute nel decreto legislativo 23 giugno 2011, n.118, in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni e istituisce il Collegio dei revisori dei conti, quale organo di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione della Regione Siciliana.
In particolare, il testo introduce misure per il ripiano del disavanzo derivante dagli effetti del riaccertamento straordinario, stabilendo che in sede di prima applicazione, ferma restando la competenza statale esclusiva in materia di armonizzazione dei bilanci, il disavanzo e le quote di disavanzo non recuperate relative al rendiconto 2018 potranno essere ripianate, in deroga all’articolo 42, comma 12, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n.118, ed in via straordinaria, entro il limite massimo di dieci esercizi.
Il termine più lungo di ripiano, rispetto a quello ordinario, e’ funzionalmente collegato ad un accordo Stato-Regione contenente specifici impegni di riequilibrio strutturale dalla parte corrente del bilancio, in particolare attraverso la riduzione della spesa corrente.
E’ altresi’ previsto che il beneficio del maggior tempo di risanamento perda efficacia laddove l’accordo di cui sopra non sia definito entro 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto attuativo.
Lo schema non comporta nuovi o maggiori oneri, neppure in termini di minori entrate, a carico del bilancio dello Stato.
Sul bilancio della Regione, il ripiano del disavanzo e’ sostenibile finanziariamente in quanto trova copertura nella parte corrente del bilancio attraverso la riduzione delle spese correnti o l’incremento delle risorse della medesima parte corrente, secondo la programmazione finanziaria annuale e pluriennale. Il ripiano risulta sostenibile anche tenendo conto del recupero delle altre quote di disavanzo gia’ imputate alla gestione corrente.
“L’intesa col governo Conte – ha dichiarato il governatore dell’Isola, Musumeci – ci consente di proseguire nell’azione di risanamento, avviata già due anni fa, e di contenimento della spesa, tanto che non abbiamo contratto alcun debito sin dal momento dell’insediamento. Anzi, abbiamo ridotto l’indebitamento di ben settecento milioni di euro, rispetto agli otto miliardi che abbiamo trovato. Eviteremo così di effettuare tagli pesanti, che graverebbero sulle fasce più deboli della popolazione”. Dal canto suo, l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, ha sottolineato che “entro novanta giorni sarà definito con lo Stato un accordo che contenga le prescrizioni richieste dal governo nazionale, ma soprattutto chiuda definitivamente le intese sull’autonomia finanziaria regionale”.