Quando parla della sua conversione, avvenuta quasi 20 anni fa, l’attrice Claudia Koll racconta di essere stata ‘afferrata’ da Dio: “Io non cercavo la sua misericordia, è stato Lui a bussare alla mia porta. E per questo ho sempre vivo in me il desiderio di farlo conoscere agli altri”.
Claudia Koll a Catania, nella chiesa Badia di S. Agata – invitata dalla libreria San Paolo – ha presentato il libro “Non di solo pane vive l’uomo’, Tau editrice, scritto a quattro mani assieme al predicatore Giovanni Boer. Si tratta di una serie di commenti alle sacre scritture. Le risonanze della Koll colpiscono per la loro profondità. L’ex musa di Tinto Brass è attiva nel mondo del volontariato grazie alla onlus “Le opere del Padre” da lei fondata.
Nel corso dell’incontro, moderato dal giornalista Nicola Savoca, Claudia Koll ha affrontato vari temi legati alla spiritualità di ciascuno di noi. Ha letto una testimonianza scritta da un mafioso siciliano, condannato all’ergastolo, incontrato in carcere. E’ una ammissione di colpa tra le più profonde legata allo spietato universo mafioso: “Nessuno – scrive il mafioso – può arrogarsi il diritto di decidere se una persona debba vivere o morire, né tantomeno tutte quelle persone che questo diritto credono di possedere, compreso che l’ho esercitato senza amore e senza Cristo”.
Clicca qui per vedere l’intervista di Nicola Savoca a Claudia Koll. Riprese e montaggio di Fabio Consolo.
