Il Comune di Bronte, ieri mattina, è stato sede di una discussione legata al difficile caso della famiglia dell’impiegato di banca di 44 anni, che il 3 dicembre scorso ha minacciato di lanciarsi nel vuoto dal secondo piano della sua abitazione sita nei pressi della stazione Fce. Un episodio triste che origina da una vicenda assurda. La famiglia dell’impiegato fino alla primavera del 2018 viveva tranquillamente nella sua abitazione, fin quando un’impresa privata, per conto della Fce, ha installato lì vicino una cisterna che avendo, però, perdite di gasolio, ha contaminato il terreno, provocando esalazioni tossiche. Tutta la famiglia è stata costretta ad abbandonare casa. Per un po’ l’impresa si è impegnata a sostenere il costo dell’affitto, poi si è tirata indietro. Questo ha portato l’uomo, una volta assodati i ritardi della bonificazione del terreno contaminato, a manifestare la sua condizione di sconforto in maniera tragica.
Per questa ragione il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, per tentare di velocizzare una procedura iniziata quasi due anni fa e non ancora conclusa, ha convocato una conferenza di servizio invitando, oltre alla società Fce e l’impresa che ha installato la cisterna, anche l’Asp e l’Arpa, agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, che dovranno certificare le sopraggiunte condizioni di abitabilità dell’immobile.
Mentre Arpa ed Asp non sono intervenute a causa dell’impossibilità di partecipazione a conferenze di servizio, il direttore della Fce, Salvatore Fiore, ha tranquillizzato la giunta comunale dicendo che l’impresa farà tutto il possibile affinché l’immobile sia dichiarato abitabile, anche se i tempi sembrano molto lunghi, e che l’impresa corrisponderà alla famiglia il costo dell’affitto nell’appartamento temporaneo, mentre in caso contrario, l’Fce lo farà al suo posto. Il sindaco, premurandosi di garantire alla famiglia il diritto di tornare a casa prima possibile, ha promesso di far velocizzare l’iter: “Dobbiamo garantire a questa famiglia di Bronte il diritto di tornare a casa al più presto”. A tal proposito organizzerà un tavolo tecnico, dove si affronteranno i dettagli di tale problema, invitando Asp ed Arpa nel tentativo di trovare le giuste soluzioni affinché l’impresa possa realizzare quanto necessario per bonificare il sito e giungere alla certificazione di agibilità dell’immobile.