Formulate le richieste di condanna al Gup per gli imputati del processo scaturito dall’operazione ‘Città blindata’ che nel febbraio di quest’anno ha smantellato il clan mafioso Toscano-Mazzaglia-Tomasello di Biancavilla, articolazione territoriale del clan Santapaola-Ercolano. Una ventina di loro hanno scelto il rito abbreviato.
La pena più severa richiesta riguarda Giuseppe Amoroso, intenso l’avvocato, per il quale sono stati chiesti 20 anni. Assieme al fratello Vito e a Alfio Ambrogio Monforte, Giuseppe ha guidato il clan. La conquista della leadership mafiosa, provocò una scissione all’interno del sodalizio mafioso. Ciò, secondo i magistrati titolari dell’inchiesta, avvenne all’indomani della scarcerazione di Amoroso avvenuta il 24 marzo del 2014.
Nell’operazione antimafia – come si ricorderà – venne arrestato anche l’ex sindaco di Biancavilla Marcello Merlo per il quale i pubblici ministeri Andrea Bonomo e Valentina Sincero chiedono la condanna a 2 anni. Nell’inchiesta è coinvolto il fratello di Merlo, Massimo, in carcere dal novembre del 2016 per l’omicidio dell’adranita Maurizio Maccarrone. Dalle registrazioni, secondo quanto ipotizza la Procura, Marcello Merlo fungeva da messaggero del fratello.
Queste le condanne richieste: Giuseppe Amoroso, 20 anni, Vito Amoroso, 13 anni e 4 mesi, Antonino Aricò, 6 anni e 20 mila euro, Tino Caruso, 10 anni, Gregorio Gangi, 15 anni e 4 mesi, Angelo Girasole, 10 anni e 8 mesi di reclusione, Alberto Gravagna, 12 anni, Antonino Santo Grillo, 6 anni e 20 mila euro, Roberto Licari, 11 anni e 4 mesi, Marcello Merlo, 2 anni e 2800 euro, Andrea Monforte, 9 anni e 4 mesi, Alfio Ambrogio Monforte, 13 anni e 4 mesi, Vincenzo Monforte, 10 anni, Alfio Muscia, 13 anni e 4 mesi, Vincenzo Panebianco, 12 anni, Vincenzo Pellegriti (collaboratore di giustizia), 3 anni, Riccardo Pelleriti, 13 anni e 4 mesi, Mario Venia, 10 anni e 8 mesi, Carmelo Vercoco, 10 anni e 8 mesi.
L’inchiesta si è avvalsa del contributo di alcuni pentiti tra i quali Vincenzo Pellegriti, arrestato nell’operazione ‘Città blindata’ e dichiaratosi ‘collaborante’ nel settembre scorso. L’attività della consorteria mafiosa nel territorio di Biancavilla è ‘cristallizzata’ nelle sentenze di due procedimenti denominati ‘Vulcano’ e ‘The Wall’.