Paternò, tutte le feste di Santa Barbara: oggi l’uscita dei cerei, domani il grande giorno

La devozione dei cittadini di Paternò verso la loro Compatrona (foto di Pier Manuel Cartalemi) ha fissato in suo onore tre feste l’anno. Una cade il 27 del mese di maggio, a ricordo del miracolo di Santa avvenuto in quel giorno del 1780: Le reliquie della Santa arrestarono la lava, che stava per travolgere Ragalna e successivamente Paternò. I devoti dedicarono a S Barbara un busto in argento, che in quel giorno, adorno di un festone di rose, per questo chiamata “Santa Barbara delle rose”, viene portato in processione per le vie della città.

La seconda festa, che prima era la principale, detta festa estiva e che si è dovuto trasferire a dicembre, perché il caldo eccessivo metteva in difficoltà i portatori del fercolo e dei cerei, si svolge il 27 luglio, a ricordo degli avvenimenti risalenti all’estate del 1576, quando la Santa bloccò lo sviluppo della peste, che infierì dal 22 luglio al 4 agosto, e a ricordo della traslazione delle reliquie di Santa Barbara.

La festa principale è il 4 dicembre nel quale si ricorda il martirio della Santa e la sua morte per la fede.

A Paternò la festa di Santa Barbara ha una sua tradizione, che non si può cancellare. Fino a un decennio fa, anziani e giovani rispettavano il rituale di esibire il vestito nuovo o le pellicce per le signore. Ma non solo per i paternesi è festa: il 4 dicembre è noto e festeggiato in tutto il mondo cattolico dalle Forze Armate, dagli Artiglieri, dai Granatieri, dai Marinai e dai Vigili del Fuoco. Era in modo particolare la festa del soldato che veglia in armi per la patria.

Lo sfarzo della città in festa per onorare la Patrona, era a Paternò vissuta con attesa e trepidazione, per le correlate esigenze commerciali e l’apertura della campagna agrumicola, che consentivano alla popolazione di sostenere le spese, ed ai commercianti di fare grandi affari. Ma con il passare degli anni e la globalizzazione tutto questo si è affievolito.

Negli anni la festa si è protratta per cinque giorni di fila, con varie manifestazioni a cominciare dal 1 dicembre, ma la festa liturgica comincia il giorno della vigilia il 3 dicembre, con l’uscita dei cerei e lo sparo di fuochi d’artificio. In mattinata l’omaggio del ‘popolo’ paternese ai caduti di tutte le guerre con la deposizione di una corona al monumento dei caduti. E subito dopo la Santa messa. Al termine del rito sacro i Vigili del fuoco, ormai come da tradizione, con la scala mobile, apporranno una corona di fiori all’immagine della santa Patrona della facciata della chiesa.

Nel tardo pomeriggio solenne processione delle reliquie, attraverso parecchie vie cittadine. In serata in piazza Indipendenza, tradizionale entrata dei cantanti con la partecipazione degli alunni delle scuole elementari di Paternò, a guida della bacchetta del maestro Nuccio Cavallaro, eseguiranno le cantate delle corporazioni cittadine, accompagnate dal corpo bandistico di Paternò.

Riguardo l'autore Alfio Cartalemi

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