La Digos della Questura di Catania ha notificato un avviso di conclusione delle indagini al deputato regionale siciliano di ‘Italia Viva’, Luca Sammartino, ex esponente del Pd.
L’uomo politico – come si legge sul quotidiano La Sicilia – è indagato per corruzione elettorale assieme ad altre 12 persone, tra le quali il sindaco di Aci Castello, Carmelo Scandurra, l’assessore di Mascalucia Nino Rizzotto Salamone, l’ex consigliere comunale etneo Giuseppe Musumeci, il consigliere comunale di Militello Salvatore Cannata Galante, l’ex consigliere comunale di Caltagirone, Alfredo Scozzarella, il consigliere della 2^ Circoscrizione catanese Giuseppe Damiano Capuano, l’ex consigliere municipale catanese Marco Mirici Cappa.
Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori ci sono due competizioni elettorali: le elezioni Regionali del 2017 (in quella tornata Sammartino si rivelò campione di preferenze con 32 mila voti) e le Politiche del 2018. Secondo le accuse ipotizzate, l’esponente politico avrebbe messo in atto una serie di azioni per favorire l’assunzione di parenti di amici in aziende private o controllate da enti pubblici.
Nell’indagine sono entrati anche due episodi legati alla liquidazione di un Tfr da parte dell’Inps e alla rateizzazione di cartelle esattoriali.
LA DIFESA DI SAMMARTINO
“Anche questa volta – ha dichiarato l’on. Luca Sammartino – sono sereno del mio operato e dimostrerò la mia estraneità ai fatti che mi vengono contestati nelle sedi competenti. Sono fiducioso nel lavoro della magistratura a cui va il mio rispetto per la funzione che svolge all’interno delle istituzioni democratiche. Affronto con assoluta tranquillità questa vicenda”.