Sono tre le persone arrestate per frode in competizione sportiva nell’ambito di un’inchiesta ‘Corner Bet’ della procura di Catania. Ai domiciliari sono finiti Andrea Leanza, 39 anni, titolare di un centro scommesse, Rosario Cavallaro, 39 anni, dipendente ditta privata e Giordano Maccarrone, 29 anni, difensore del Foggia in sedie D e con un passato anche nel Catania, nel Parma, nel Messina e nel Bisceglie. E proprio quando militava nella squadra pugliese, con i complici, aveva messo a punto una serie di truffe soprattutto nel campionato di Lega Pro, truccando le partite. Per cercare di essere il più sotto traccia possibile, il trio si concentrava sulle puntate riguardanti il numero dei calci d’angolo, ancora, sulla possibile espulsione di un calciatore durante il match. L’indagine della polizia postale è partita dalla denuncia del titolare una agenzia di scommesse di Catania secondo cui, attraverso accessi informatici abusivi, gli erano stati sottratti migliaia di euro da alcuni conti.
Nel corso delle investigazioni per la frode informatica, che ha successivamente portato a individuare altri indagati, sono emerse responsabilità per frode in competizioni sportive del calciatore e dei due complici. Sono almeno tre gli incontri calcistici dello scorso campionato in cui è stato accertato l’interesse degli arrestati: Trapani-Bisceglie, Rende-Bisceglie e Bisceglie-Sicula Leonzio. Maccarrone lo scorso anno giocava proprio nel Bisceglie. I poliziotti hanno anche eseguito perquisizioni e sequestri di documenti e materiale informatico. Le intercettazioni e le analisi informatiche dei diversi smartphone, sequestrati nel corso delle perquisizioni disposte dalla procura, hanno evidenziato “un sodalizio criminoso dedito alla realizzazione di frodi in competizioni calcistiche di Lega Pro.
“In particolare, Leanza e Cavallaro, per ottenere un profitto dalle vincite di scommesse sportive, avvalendosi della fattiva collaborazione di Maccarrone, all’epoca calciatore del Bisceglie, si adoperavano per alterare talvolta l’esito delle partite, talvolta il numero dei corner e talvolta il numero delle espulsioni dei giocatori”. Queste due tipologie di scommesse si basavano su eventi che, a differenza del risultato finale dell’incontro, sarebbero passati inosservati, dicono gli inquirenti secondo cui le stesse scommesse venivano compiute su piattaforme da gioco estere per eludere eventuali indagini.
Non è tardato il commento del presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli: “Apprendiamo la notizia dell’indagine trattandola con la massima serietà. Abbiamo subito attivato le nostre procedure interne facendo gli accertamenti del caso con i nostri consulenti di Sportradar. Attendiamo con fiducia i risultati delle indagini da parte delle autorità competenti e siamo a totale disposizione delle stesse. Siamo contro i banditi in campo ed in Tribunale. Ci costituiremo nel procedimento e abbiamo già conferito incarico al Prof. Avv. Astolfo Di Amato. Nel contempo ci preme evidenziare l’importanza che per la nostra Lega ha la formazione e la prevenzione contro le frodi nelle scommesse sportive, in particolare dei giovani. L’Integrity Tour di Lega Pro, giunto alla 91esima tappa, in questa stagione ha già visto tre incontri di formazione con i club a Siena, Vicenza e Padova. Il nostro impegno contro il match fixing è totale e l’Integrity Tour ne è una prova costante, così come totale è la nostra vicinanza e collaborazione con le forze dell’ordine”. Il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, intanto segue la vicenda “con grande attenzione”.