Belpasso, arrestata la truffatrice dei vecchietti: si presentava in casa come addetta comunale alle bollette

I Carabinieri della Stazione di Belpasso, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Messina, hanno arrestato la 44enne Maria Crescimone, del posto.
La donna, nell’ottobre del 2018, si era resa responsabile di un odioso reato commesso ai danni di un anziano, depredato con l’inganno dei suoi miseri averi.

In particolare l’anziano, che all’epoca dei fatti aveva la veneranda età di 89 anni, stava rientrando nella propria abitazione quando una donna gli si pose davanti l’uscio di casa qualificandosi come un’impiegata comunale, addetta alla verifica del pagamento della tassa comunale sui rifiuti.

Il vecchietto, già scosso per l’asserito accertamento, aveva incautamente concesso alla donna di seguirlo all’interno della propria abitazione dove quest’ultima, secondo un collaudato cliché, lo avvertiva del mancato pagamento della tassa comunale e che, conseguentemente, avrebbe dovuto rilevare le sue misure antropometriche per poter così certificare all’amministrazione comunale il suo stato di salute.

Il nonnino, non avvezzo a comprendere la perfidia umana in quel momento rappresentata dalla donna che gli stava davanti, si privava dei propri monili riponendoli su un tavolo, alcuni anelli ed una collanina, per consentire una più accurata misurazione ma, manco a dirlo, la donna con una scusa si allontanava … unitamente ai gioielli!

La successiva denuncia del vecchietto ai Carabinieri di Messina, con la conseguente acquisizione di un filmato di videosorveglianza che riprendeva la donna, consentiva all’autorità giudiziaria messinese di richiedere ed emettere il provvedimento cautelare in carcere che, però, non è stato possibile notificare all’interessata che, sin dallo scorso mese di aprile, aveva fatto perdere le proprie tracce.

I militari di Belpasso quindi, hanno mantenuto alta la guardia sull’autrice del deplorevole gesto, effettuando una costante ed attenta osservazione della sua abitazione e dei luoghi dove, solitamente, era stata notata in precedenza fino a quando, a seguito di un suo avvistamento, sono entrati in azione bloccandola nei pressi della sua abitazione cingendole i polsi, stavolta, non con monili in oro ma con delle severe manette.

L’arrestata è stata tradotta nel carcere catanese di Piazza Lanza.

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