Catania, Berlusconi al telefono chiude oggi il cantiere FI del centrodestra: “Alternativi a Renzi”

“Uno dei più importanti ‘cantieri’ di proposta politica in Italia si apre a Catania, per scrivere assieme il futuro del centrodestra partendo dai giovani, dall’innovazione, da una proposta di buongoverno”. Lo ha detto Marco Falcone, coordinatore provinciale di Forza Italia a Catania, assessore della Regione Siciliana, aprendo – ieri – i lavori del meeting nazionale “Etna19 – A lavoro per l’Italia”. Si tratta del “cantiere di Forza Italia” organizzato dal coordinamento provinciale etneo del partito azzurro a Viagrande, nel Catanese. Il meeting si chiuderà oggi alle 12 con l’intervento telefonico del presidente Silvio Berlusconi. “Immaginare Forza Italia fuori dal centrodestra o alleata di Renzi è semplicemente follia. Questo perché Forza Italia è il sicuro punto di riferimento per coloro che non vogliono una politica fatta di slogan e di pancia, ma che cercano nell’impegno pubblico la responsabilità del governo e la prospettiva della ragionevolezza, delle soluzioni concrete e chiare, senza mezze misure. Il nostro partito, movimento fondatore del centrodestra, resta il naturale e inamovibile punto di riferimento per l’elettorato liberale, popolare, riformista che fatica a rispecchiarsi nell’odierno, desertificato, scenario politico”. Così Falcone nel corso del suo intervento di apertura della convention di Forza Italia a Catania. A metà mattinata è salito sul palco di #Etna19 il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani. “Noi siamo alternativi a Renzi e lui non ha niente a che vedere con noi. Le posizioni e l’elettorato di Renzi sono alternativi al popolo azzurro che oggi ha aperto uno straordinario cantiere di confronto e proposta a Catania”, ha scandito a più riprese l’ex presidente del Parlamento europeo. Sul centrodestra e le alleanze: “Noi siamo per il centrodestra unito, ma animato da posizioni e sensibilità che si completano. Noi e gli alleati siamo partiti diversi, il partito unico non ci interessa, ma abbiamo un minimo comune denominatore: stop alle tasse, riformare la giustizia per far tornare il Paese a crescere, sostenere le piccole e medie imprese, i commercianti, gli agricoltori, i liberi professionisti perché sono coloro che possono creare posti di lavoro. In Sicilia come in tutta Italia”.

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